Ha fatto molto discutere in Inghilterra il gol annullato da Christ Kavanagh a Van Dijk nella sfida che ha visto il Liverpool uscire sconfitto per 3-0 contro il Manchester City nell’ultima giornata della Premier League.
Il gol del centrale olandese era arrivato sul parziale di 1-0 e poteva cambiare l’indirizzo del match. Il capo degli arbitri della Premier League, Howard Webb, è dunque intervenuto nel programma Match Officials Mic’d Up, una sorta di “Open Var” britannico, per rispondere alle proteste del Liverpool, che ha contattato il Professional Game Match Officials, l’organismo che sovrintende all’arbitraggio nel calcio professionistico inglese.
Le parole di Webb
Webb ha difeso la scelta, pur ammettendo che la rete poteva essere convalidata: “La situazione in cui un giocatore interferisce con un avversario in posizione di fuorigioco è una delle decisioni più soggettive che un arbitro debba valutare. Dal calcio d’angolo in questione, mentre la palla attraversava l’area di rigore, i giocatori del Manchester City si sono spostati, lasciando Robertson in quella posizione di fuorigioco nel cuore dell’area di rigore. Quando Van Dijk colpisce di testa la palla in avanti, è il momento in cui dobbiamo valutare il fuorigioco di Robertson. Sappiamo che non tocca la palla, ma cosa fa? Beh, mentre la palla si muove verso di lui, a tre metri dalla porta, proprio al centro dell’area di rigore, lui compie un gesto chiaro: si abbassa. La palla gli passa appena sopra la testa e finisce in porta nella metà dell’area di rigore in cui si trova”.
“A quel punto”, continua Webb, “gli arbitri devono esprimere un giudizio: quell’azione evidente ha avuto un impatto su Donnarumma, il portiere, e sulla sua capacità di parare la palla? Ed è qui che entra in gioco la soggettività. Questo movimento influisce sulla capacità di Donnarumma di tuffarsi verso la palla e pararla, secondo l’arbitro. Una volta presa quella decisione sul campo, il compito del VAR è quello di esaminarla e decidere se il risultato del fuorigioco è stato chiaramente ed evidentemente sbagliato”.
Poi aggiunge: “Solo Donnarumma sa veramente se è stato influenzato da questo e, naturalmente, dobbiamo esaminare le prove fattuali, e quando vediamo le prove fattuali di quella posizione del giocatore che si abbassa sotto la palla, così vicino al portiere, il VAR stabilisce che l’esito del fuorigioco non è chiaramente e palesemente sbagliato, e loro restano fuori”.
