Il mondo del calcio va ad una velocità insostenibile. Lo sa bene Djed Spence, che solo un anno e mezzo fa passava per il Genoa, senza quasi lasciare traccia, nell’operazione che portò a Londra Dragusin. Adesso il terzino è stato convocato per la prima volta in Nazionale. Merito delle sue prestazioni nel Tottenham. Il suo è un caso particolare, l’infortunio di Udogie lo scorso anno gli ha spalancato le porte della titolarità, in un nuovo ruolo. Postecoglou lo ha reinventato terzino sinistro, lui che aveva sempre giocato a destra. Spence è salito agli onori della cronaca anche per un altro motivo, essere il primo giocatore Musulmano a vestire la maglia dei Tre Leoni. Spence ha parlato sia di questo, che delle difficoltà avute con Conte nei primi mesi al Tottenham al Guardian:
Le difficoltà
“Il più grande scoglio da superare è stato quando ho firmato per il Tottenham e non ho sentito subito il sostegno dell’allenatore. Avevo fatto molto bene la stagione passata, ero stato promosso in Premier con il Nottingham Forest. Quindi sentire commenti del genere non è stato bello. Ti manca poi la fiducia. Sono quasi crollato a causa dei commenti del tecnico e non ho giocato.”
Il riscatto
“Io sono un combattente. Quindi, qualunque cosa faccia, cercherò di dare il massimo in tutto ciò che posso. Avanti veloce, ora sono qui, quindi sono felice. Ma ho sicuramente un ricordo nella mia testa di persone che hanno dubitato di me, e mi fa piacere dimostrare loro che si sbagliano. E sulla sua fede, Spence ha voluto mandare un messaggio a tutti: “Nei momenti più difficili della mia vita, nei momenti più bui, ho sempre creduto che Dio fosse sempre al mio fianco. Gioco a calcio con il sorriso sulle labbra. Siate felici e il resto verrà da sé. Se ce l’ho fatta io, potete farcela anche voi. Non solo i bambini musulmani, ma qualsiasi bambino di qualsiasi fede. Dedicatevi a qualcosa e potrete farcela”.