01 Maggio 2025,ore 10.17

L’addio di Vardy: l’ultimo “underdog” che ha conquistato la Premier League

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“Gli ultimi saranno i primi” recitava un proverbio piuttosto famoso. L’attendibilità di esso, sia nella vita che nello sport è del tutto opinabile e non spetta a noi decretarla. La storia di Jaime Vardy, però, spezza una lancia a favore del famoso detto. In occasione dell‘annuncio del suo addio al Leicester a fine stagione,  vi raccontiamo la storia di una delle leggende più improbabili della Premier che, secondo i pronostici, quei campi prestigiosi non li avrebbe nemmeno dovuti calcare e che invece ha incantato a suon di gol e giocate. Ecco Jaime Vardy, l’ultimo underdog che ha conquistato la Premier League 

Underdog: un aggettivo più che azzeccato

Per gran parte della sua vita, Vardy ha incarnato la definizione letterale dell’aggettivo underdog, che in gergo sportivo significa sfavorito nei pronostici ma che nella vita di tutti i giorni indica un individuo meno fortunato, che parte da una posizione di svantaggio. E cosi nella vota di Jaime Vardy è stato. Difatti, fino al 2011 (fino a 24 anni!) il numero 9 delle foxes era un regolare operaio di fabbrica, famoso alle forze dell’ordine per alcune risse violente nei pub, che si allenava soltanto di sera una volta finito il proprio turno. La svolta arrivò quando il Fleetwood Town squadra militante nella massima serie dilettantistica, decise di acquistarlo dopo aver visto le sue qualità in campo condite da una velocità fulminante.

Con il Fleetwood, Vardy  fece faville segnando ben 34 gol in 40 partite e soltanto un anno dopo arrivò la chiamata del Leicester, militante in Championship al tempo che lo acquisto per la cifra record di 1 milione di sterline. Nessun giocatore della Non-League (il calcio dilettantistico inglese) fu mai pagato così tanto. Le critiche verso la società rea, di aver speso troppi soldi per un signor nessuno, non tardarono ad arrivare. Ma ormai, come forse avete capito, Vardy è abituato ad essere bollato come sfavorito svantaggiato e il resto della sua carriera a Leicester è storia.

Il titolo, le coppe, i record, le difficoltà.

Come ben sapete, non solo Vardy e il Leciseter vennero promossi in Premier e riuscirono a non retrocedere immediatamente. Ma addirittura, al secondo anno nella massima serie, il Leicester guidato da Claudio Ranieri riuscì nell’impresa storica di vincere la Premier League siglando una delle ultime favole romantiche del calcio moderno. Vardy, in coppia con Mahrez, fu il traghettatore dell’armata Foxes e chiuderà la stagione con 24 gol,  arrivando secondo nella classifica capocannonieri dietro solo ad Harry Kane e vincendo il premio di giocatore della stagione.

Inoltre, sempre in quella annata, il nativo di Sheffield batte il record di partite consecutive con almeno un gol detenuto da Ruud Van Nistelroy arrivando a quota 11. Ripetere l’impresa del 2016 ovviamente  fu possibile. Ciononostante nei seguenti anni Vardy e il Leicester riusciranno a portarsi a casa qualche altra soddisfazione. Come i quarti di finale di Champions League nel 2017, una FA Cup e una Community Shield. Tutte e due vinte nel 2021. E Vardy? Beh nonostante l’età non fosse delle più rosee il 9 in maglia Foxes ha sempre insaccato regolarmente la rete avversaria. Nella stagione 2019/2020, l’inglese vincerà finalmente il premio di capocannoniere della Premier League. Diventando anche il più anziano di sempre a riuscirci, visti i 33 anni suonati.

Sfortunatamente negli ultimi anni, il Leicester non è più riuscito ad essere competitivo come un tempo. Nemmeno per restare in Premier.  Tanto che alla fine della stagione 2022/2023 le Foxes retrocedono in Championship per la prima volta in 10 anni. Vardy disputò la sua peggiore stagione in Premier mettendo a referto soltanto 3 gol. Nonostante la rapida promozione dello scorso anno, le Foxes non sembrano ancora usciti dalle difficoltà e anche in questa stagione per loro è arrivata la seconda retrocessione in tre anni.

Un addio giusto arrivato solo alla fine

Vardy è tutt’oggi l’ultimo giocatore della squadra del titolo 15/16 ad indossare ancora la maglia Foxes. Nonostante abbia visto tanti dei suoi compagni andarsene uno alla volta, lui è rimasto fedele alla squadra che puntò su di lui quando nessuno ci avrebbe scommesso sopra, proprio perché underdog. A suon di gol, esultanze provocatorie, sfottò ai tifosi avversari, una vita fuori dal campo che non è cambiata di abitudini rispetto a quando giocava in Non-League, Vardy ha sempre portato con sé e nel suo cuore il Leicester senza mai lasciarlo in difficoltà. Adesso sa di non essere più un ragazzino ed è consapevole che padre tempo è imbattibile.

Questo addio arriva soltanto alla fine del viaggio e non durante. Come un capitano che non abbandona la propria nave Vardy è rimasto sempre anche quando l’imbarcazione è affondata,  per questo i tifosi del Leicester lo avranno sempre a cuore e non dimenticheranno mai le gesta dell’ultimo underdog della Premier League .