Intervistato dal “Times“, Federico Chiesa, ex giocatore della Juventus, adesso in forza al Liverpool, ha parlato della situazione difficile che sta attraversando il suo club e delle difficoltà avute lo scorso anno a livello individuale:
“Prima di tutto sono onorato di avere un supporto così grande dai tifosi, soprattutto perché parliamo dei tifosi del Liverpool” ha dichiarato sul sostegno che la tifoseria dei Reds gli ha dimostrato, soprattutto in quest’ultimo periodo.
Chiesa è convinto di poter incidere nella squadra, anche tramite l’esperienza che ormai ha accumulato: “Sento di poter dare un po’ di leadership in campo: ho 28 anni e in squadra ci sono tanti ragazzi intorno ai 24, o come Florian Wirtz che ne ha appena 22″.
Il periodo del Liverpool
“Dobbiamo pensare a cosa possiamo fare meglio e, di solito, quando ci troviamo in questa situazione, la prima cosa che ti viene in mente è dare di più, allenarti più duramente. A volte non c’è bisogno di parlare della situazione. Sai già cosa sta succedendo. È stato positivo che dopo la partita non abbiamo parlato, perché è un segno che tutti vogliono cambiare.”
Il suo grande rendimento
“L’anno scorso non ero in condizione. Non ero pronto mentalmente e non ho giocato, ed era giusto così: non ero allo stesso livello degli altri”, ha spiegato tornando alla passata stagione. Ora però la situazione è diversa dice Chiesa: “Quest’anno, invece, fin dall’inizio mi sono sentito meglio fisicamente e mentalmente. Sto giocando di più e ho ancora bisogno di continuità per arrivare al livello richiesto.”
Chiesa ha anche fatto un confronto rispetto al passato, prima dell’infortunio al ginocchio: “Quando ho vinto l’Europeo giocavo con grande regolarità. Oggi sono un giocatore diverso, ma mi piace la direzione che sto prendendo e il fatto di essere migliorato in molti aspetti del mio gioco, anche se ho perso un po’ di velocità”.

