Il difensore e capitano della Fluminense Thiago Silva, dopo anni di esperienza nei top campionati europei, con Milan, PSG e Chelsea, ha deciso di chiudere la propria carriera nella squadra da cui tutto era cominciato.
Tra pochi giorni inizierà il Mondiale per Club e la sua squadra dovrà vedersela nel girone F con i tedeschi del Borussia Dortmund, i coreani dell’Ulsan Hyundai e la formazione sudafricana del Mamelodi Sundowns.
Le ultime stagioni hanno mostrato la differenza di livello tra il calcio europeo e quello brasiliano, soprattutto negli scontri diretti all’interno della Coppa Intercontinentale (oggi Mondiale per Club). Un club brasiliano non vince il titolo dal 2012, venendo spesso eliminato anche prima della finale. Proprio l’ex Chelsea ha risposto alla domanda principale che si pongono in Sud America
Qual è la più grande differenza tra il calcio brasiliano e quello europeo?
“Parlerò dell’ultimo campionato in cui ho giocato, che è la Premier League. L’intensità è completamente diversa. È comprensibile, perché lì si gioca per sei/sette mesi in condizioni perfette, che vanno dai 18° ai 20°. Qui in Brasile non c’è modo di mettere quella stessa intensità con il clima che abbiamo. Ci metti intensità nel primo tempo, nel secondo non riesci a camminare. Fa molto caldo. Questo, per noi, è molto pesante. Ecco perché non ci sono grandi intensità nel calcio brasiliano. A causa del prato e del tempo. Ma il passo, possiamo risolverlo.
Il campo. Ho sentito una grande differenza sul terreno di gioco. È un’erba diversa da quella con cui ero abituato a giocare. Questo mi ha causato molto dolore all’inizio della riabilitazione. Anche gli infortuni, sono più frequenti per questo motivo.”