Come visto negli ultimi anni, da Madrid, sponda Atletico, sono passati grandi portieri: Sergio Asenjo sembrava destinato a grandi cose, ma un brutto infortunio gli ha rovinato la carriera nel momento più importante. Dopo è arrivato David De Gea, che ha portato nelle casse dei Colchoneros ben 25 milioni di euro con il suo passaggio al Manchester United. Poi è arrivato, nella stessa estate (siamo nel 2011), un ragazzino di 19 anni, che sarebbe diventato uno dei migliori interpreti di quello che molti definiscono il ruolo più difficile nel gioco del calcio: Thibaut Courtois.

Nato l’11 maggio del 1992, inizia la sua carriera nelle giovanili del Bilzen prima di passare al Genk, dove esordisce nell’aprile del 2009. In due stagioni con la squadra belga gioca 45 volte subendo 49 reti, prima di passare al Chelsea per circa 9 milioni di euro, nel luglio del 2011.

Blues per un giorno, perché passa subito, appunto all’Atletico Madrid, dove cresce e diventa un grande numero 1.
In tre stagioni al Vicente Calderon gioca 154 partite subendo 125 reti (76 clean sheets) e vince una 1 Liga, 1 Copa del Rey, 1 Europa League, una Supercoppa UEFA e arriva in finale di Champions League.
Nel 2014 torna a Londra, dove prende il posto di Petr Cech tra i pali e vince la Premier League sotto la guida di Mourinho.

L’estate dopo la svolta: il suo “rivale” ceco va all’Arsenal, il suo secondo diventa Asmir Begovic e lui si infortuna al menisco, rimanendo fuori fino a dicembre. La squadra crolla e si avvia a concludere la stagione con un anonimo nono posto, fuori da ogni competizione europea.
22 presenze e 28 reti subite per lui (Cech, ora all’Arsenal, ha giocato 33 partite subendo 31 reti e lasciando la porta inviolata ben 15 volte).
Il suo futuro l’ha fatto intendere molto bene: senza la partecipazione ad una competizione europea se ne andrà.
In Liga lo aspettano a braccia aperte, si parla di una richiesta tra gli 80 e i 100 milioni.
Barcellona e Real Madrid in pole, potrebbe farci un pensierino anche lo United.
Che potrebbe cedere De Gea proprio alle Merengues.
Quando si dice il destino…

RUGGERO ROGASI