Oggi è un giorno speciale per Josè Mourinho. Un allenatore che non sente la pressione, forse qualche farfalla nello stomaco la percepirà. Stamford Bridge per lui non è uno stadio come gli altri. Nonostante non abbia vinto l’attesa Champions League, come invece ha fatto a Porto ed a Milano, Londra è stata casa sua. Lo Special One ha contribuito nella costruzione del Chelsea moderno più di ogni altro tecnico. Con lui il mondo ha capito davvero che ambizioni aveva Roman Abramovich, ed anche nella sua seconda esperienza con i Blues ha vinto. Oggi torna da avversario con il suo Benfica, parlando così in sala stampa:
Jose Mourinho reunited with long-serving Chelsea staff member Thresa Conneely in a heartwarming moment at Stamford Bridge 💙 pic.twitter.com/aacfKldTdl
— Sky Sports Premier League (@SkySportsPL) September 30, 2025
Special One is Back
“C’è stato un periodo triste in cui persino io, dall’esterno, mi ponevo dei dubbi. Sembrava che il Chelsea avesse perso la sua identità come club. Ma quello che è successo la scorsa stagione ha rimesso le cose in carreggiata. Hanno dato fiducia a Enzo, ha portato le sue idee e si è adattato bene alla filosofia che vogliono dare al club. La Conference League è una competizione facile da vincere per un grande club, io ci sono riuscito con la Roma. Poi c’è il Mondiale per Club, la gente può dire che la Champions League è molto più importante, ma quello stemma significa molto. È la prima volta che un club la vince. Vivo a cinque minuti da qui, mio figlio viene qui. La sensazione è completamente diversa: c’è stato un periodo di delusione e dubbio, ma questo è un periodo di felicità e fiducia.”