Lo avevamo lasciato vittorioso in una notte di Bilbao, con quell’espressione sempre un po’ burbera. Ange Postecoglou non è riuscito a resistere a lungo senza il suo amato calcio, ed è tornato in Premier League. D’altronde l’occasione che si è presentata davanti era di quelle che lo intrigano. Una sfida, lui che ha costruito la sua intera carriera sulle sfide. La sua nuova tappa è il City Ground di Nottingham, dove troverà una squadra in attesa di essere rivoluzionata. Il ciclo di Espirito Santo ha instilato una mentalità chiara nel gruppo, ben diversa da quello che in Inghilterra hanno ribattezzato l’Ange-Ball. Ma vediamo come può cambiare il Nottingham Forest
Difesa alta
La prima differenza che salta all’occhio è il baricentro della squadra. Lo scorso anno il Forest accoglieva i propri avversari nella propria metà campo, difendendosi anche vicino all’area di rigore. Questo ha messo in mostra le doti di marcatore di Nikola Milenkovic, e l’aggressività di Murillo. Come osserva Sky Sports, il Tottenham di Postecoglou lo scorso anno era la seconda squadra come PPDA, ovvero il dato più attendibile sulle pressioni, mentre il Forest era solo quindicesimo. Gli Spurs erano quinti per possesso palla, mentre il Forest occupava la terz’ultima posizione in questo dato. Numeri molto chiari, che ci suggeriscono come i due stili divergano profondamente. Certamente quello di Postecoglou è un calcio ritenuto più moderno, ma non bisogna dimenticare che la rosa del Forest è stata valorizzata all’inverosimile da Espirito Santo. Giocatori come Wood, Anderson, Gibbs-White ed Elanga hanno raggiunto picchi mai visti. La squadra aveva imparato a soffrire come un insieme, e questa unione deve essere la base da cui ripartire
La formazione
Postecoglou arriva da una stagione a due facce. Malissimo in Premier, con dei numeri disastrosi, ma vincente in Europa. Proprio in Europa l’australiano ha mostrato una versione più conservativa degli Spurs, incentrata maggiormente sulla compattezza. Ma al Forest quasi certamente rivedremo il suo classico, e spregiudicato (secondo i maligni), 4-2-3-1. La cosa maggiormente interessante è l’attuale rosa del Forest, con i nuovi arrivi che sembrano molto funzionali a Postecoglou. Un centrocampista universale (almeno in Inghilterra) come Douglas Luiz, un terzino di possesso come Zinchenko, un trequartista tecnico come McAtee, ed una seconda punta rapida e letale come Kaliumendo. Questo sarà un compito arduo per Big Ange, creare una nuova unione con i 13 arrivi estivi, ed il nucleo storico, legato al precedente tecnico. Infine parliamo anche di Sels, il portiere belga, sorpresa vera e propria nella scorsa Premier. Tra i pali è una cartezza, ma con Postecoglou dovrà ampliare il suo raggio d’azione, con uscite spericolate e gestione dal basso. “Io vinco sempre al secondo anno”, fu la celebre prediction dell’ex Tottenham. Al City Ground però non c’è tempo, e l’australiano potrà difendere l’Europa League conquistata in Spagna. Perchè non sognare di nuovo?