Nel calcio moderno raramente un giocatore è riuscito a dare equilibrio ad una squadra come Rodri. Lo spagnolo è stato l’Atlante di Pep Guardiola. Quella figura in grado si sorreggere da solo (almeno questa era l’impressione esterna), tutto il meccanismo del tecnico catalano. Un Atlante che ha dovuto piegarsi alla fatica, e che alla fine si è spezzato. Il grave infortunio al crociato ha messo a nudo i difetti nascosti del City, soprattutto quello in fase di non possesso. Rodri dopo quasi un anno ai box, è tornato in campo, ma contro il Brentford ha avuto un nuovo infortunio.
L’assenza di Rodri
“Non so quando tornerà, non è pronto per domani“. Così ha sentenziato Guardiola sullo stato fisico di Rodri. Ma in molti si chiedono, il City può vincere senza di lui? La risposta logica sarebbe no, almeno se si osservano i numeri. Con Rodri i Citizens hanno una media di 2.4 punti, mentre senza la media scende a 1.8. Un dato chiaro, ma Guardiola negli anni ha dimostrato di sapersi adattare, e così sta facendo. Rodri in questa stagione ha disputato meno del 50% dei minuti totali. Lo staff lo sta gestendo con cura, vista la gravità dell’infortunio precedente.
La rivoluzione
Il nuovo City vuole essere meno dipendente dall’ex Atletico. Guardiola ha costruito una squadra più diretta, più moderna, non basata più solo sul gioco posizionale. Doku, Marmoush e Cherki sono tutti grandissimi giocatori nell’uno contro uno, e la squadra li cerca in maniera diretta. Il possesso palla è ai minimi storici per una squadra di Guardiola, e pure l’innesto di Donnarumma parla chiaro. Un gioco più verticale, senza passare dal metronomo Rodri, che secondo Sky Sports. è meno coinvolto col pallone. Da 102 passaggi completati a gara, è passato a 62, un dato netto. Ma non per questo bisogna pensare che Rodri sia meno importante, come lo stesso Guardiola ha ricordato: “Non possiamo giocare in 12. So che Rodri è insostituibile sotto molti aspetti, ma non può giocare ogni tre giorni. E da quando è entrato Nico Gonzalez, abbiamo concesso meno transizioni. Rodri non riesce a mantenere il ritmo per partite e partite, 90, 90.” La risposta alla domanda iniziale non siamo ancora in grado di darla. Quello che è certo è che l’assenza di Rodri ha costretto Guardiola a ripensare al suo City, alla sua creatura quasi perfetta.