FOCUS EL: il ritorno di Klopp, il Signal Iduna Park e l’inatteso Origi

Brividi, parole, musica, gol. E’ il giorno di uno dei ritorni più emozionanti della storia del calcio, nella sera in cui Jurgen Klopp, che fa di tutto per apparire inerme da vero professionista, torna nella sua casa gialla, che lo ha accolto quando non era nessuno e lo ha portato ad un passo dal tetto d’Europa, facendo innamorare tutto il mondo del “Muro” del Signal Iduna Park e di quella squadra che adesso ha perso un pò di pezzi in giro per il continente: ma il Dortmund c’è e, dopo la splendida performance dei tifosi che all’unisono invocano “You’ll Never Walk Alone” senza distizione tra Reds e Die Schwarzgelben, da vita ad una partita che poteva finire nel peggiore dei modi se un super Weidenfeller non fosse in serata di grazia.

Liverpool e Borussia giocano un tempo per uno, dividendosi non solo i momenti di manovra ma anche la posta in palio: con due squadre che si affrontano a viso aperto, è difficile ipotizzare che gli uomini di Klopp siano leggermente avvantaggiati in vista della sfida di Anfield. Il tecnico tedesco preferisce Origi a Sturridge, mettendo in grossa difficoltà gli interpreti del gioco dei Reds, incapaci per lunghi tratti di trovare la giusta profondità; dall’altra parte, è Mkhitaryan a far venire il capogiro alla difesa inglese, peccando però di precisione e venendo murato, dopo circa un quarto d’ora, da Sakho, che con un salvataggio miracoloso copre lo specchio della porta. Il Borussia ci prova ma continua a sbattere, fino a quando Milner di testa serve Origi, che nella frattura tra Hummels e Piszczek colpisce: destro incrociato ed 1-0. Il Dortmund cala e subisce il colpo, aggrappandosi ad uno strepitoso Weidenfeller tempestivo sempre sull’attaccante belga. L’intervallo fa bene ai ragazzi di Tuchel, che dopo tre minuti pareggiano con un grandissimo stacco di Hummels ad anticipare tutti, portando il risultato sull’1-1 e facendo impazzire i tifosi gialloneri. Il portiere tedesco si esalta ancora un pò ma non c’è più tempo: finisce qui, nessuno può sorridere tranne Klopp che, sotto la maschera dell’uomo di freddo, mostra le emozioni di un tempo.

 

GIACOMO BRUNETTI

Twitter: @Calciopremier


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