Il tecnico francese è dal lontano 1996 sulla panchina dell’Arsenal ed è stato l’allenatore più vincente di tutta la storia del club, ma negli ultimi anni i risultati sono venuti meno e, si sa, nel calcio ci si dimentica velocemente delle buone cose che sono state compiute.
L’Arsenal, anche quest’anno, alla fine del mercato estivo non era certo una delle favorite per incoronarsi campione d’Inghilterra 2015/16. Dal mercato c’è stato un solo regalo per i Gunners, ovvero Petr Cech in rotta coi cugini del Chelsea; un po’ poco considerando la stagione passata, non certo stellare. Il manager Arsene Wenger, come da copione, è stato bersagliato di critiche sulla gestione del mercato: la cosa che ha fatto più discutere è stato il forte interesse per una punta di razza (Benzema) alla fine di Agosto, dopo quasi 3 mesi di mercato bloccato in entrata.
Insomma, l’ambiente che ha tanta voglia di volare non era certo sulle ali dell’entusiasmo e Wenger è stato messo in discussione più che mai nonostante le sue continue dichiarazioni di serenità e la sua estrema convinzione che non servissero grossi investimenti per tornare grandi, ma solo un gran bel duro lavoro sul campo d’allenamento. Il manager ha quindi scelto di proseguire con Giroud in attacco e ha continuato a dare fiducia, ma caricando di responsabilità Mesut Ozil con tanta testardaggine che però, fino ad ora, ha pagato.
Proprio così, la testardaggine e l’esperienza di Arsene Wenger hanno pagato perché l’Arsenal si trova in testa alla classifica insieme agli sceicchi del Manchester City con 26 punti, frutto di 8 vittorie 2 pareggi e 2 sconfitte, un primo posto meritato per il gioco espresso e per la coralità del gruppo, caratteristica importantissima per trionfare in Premier League. Non sarà sicuramente una passeggiata vincere la competizione perché i due club di Manchester sembrano veramente intenzionati a combattere fino a Maggio per la vittoria finale, ma in una stagione in cui due big come Chelsea e Liverpool non potranno dire la loro nei piani alti della graduatoria, l’occasione è ghiotta per colmare il vuoto di una Premier League che dura dalla stagione 2003/04.
In tanti si sono innamorati del calcio, i perché sono i più svariati: da “il calcio è una scienza inesatta”, al “è strano ed imprevedibile”, oltre ad essere maledettamente bello e romantico. Romantico sì, un po’ come l’Arsenal di George Graham o per capirsi meglio, quella di Nick Hornby in “Febbre a 90”. Sarà improbabile che si ripeta la stagione 1988/89 perché in panchina non c’è Graham, ma Wenger, perché lo stadio non è più Highbury, ma è l’Emirates e via discorrendo. Comunque la cosa sicura è che il nuovo Arsenal di Wenger sarà un grande protagonista di questa Premier League e che il maestro francese di Football ci capisce, eccome.
ALESSANDRO BARBATI