15 Novembre 2015,ore 14.00

FOCUS CP, Manuel Lanzini: la “Joya” de la fantasia

Lanzini 2

Una delle nuove realtà e protagonista di questa Premier League è sicuramente il West Ham del croato Slaven Bilic. La squadra sembra aver fatto un importante salto di qualità rispetto alla scorsa stagione e gli innesti del mercato stanno rendendo e confermando le scelte della dirigenza. Tra gli ultimi arrivati in estate c’è anche la pedina fondamentale degli Hammers di Bilic: Manuel Lanzini. Quest’oggi vogliamo introdurvi e mettere a fuoco il ragazzo che, dalla periferia di Buenos Aires, è arrivato a far entusiasmare Boylen Ground.

 

In Argentina è cosa comune andare alla ricerca del nuovo fenomeno giovanile calcistico, “el nuevo crack”, e spesso tale competenza non è un’esclusiva degli scout e osservatori dei club. Certo, quelli che riescono ad arrivare nel calcio che conta, quello europeo, alla fine non sono molti in proporzione, ma nella cultura calcistica argentina non si hanno problemi a dare un’opportunità ad un giovane calciatore. Manuel Lanzini è uno di questi e sta dimostrando di aver la forza e le doti per affermarsi anche all’estero. Nasce il 15 Febbraio del 1993 e si forma calcisticamente nel settore giovanile del River Plate, percorrendo tutta la trafila e ottenendo cosi il soprannome di “Joya” (il gioiello) dai tifosi del River Plate. Il River è nel suo destino ed è il suo più grande desiderio. Lo si capisce fin da quando un certo Ramon Maddoni (storica figura dirigenziale del Boca Juniors) tenta di fargli far un provino per gli Xeneizes. Manuel,  nonostante sia appena un bambino, ringrazia e dichiara che il suo unico obiettivo è il River Plate. Sul rettangolo di gioco trova la sua collocazione a centrocampo: prima centrocampista destro, poi trequartista centrale o esterno, fino ad arrivare a fare la seconda punta. Fisicamente non è certo un gigante, visti i suo 170 cm d’altezza e 66 kg di peso ma fin dai suoi esordi si contraddistingue per la grinta profusa.

 

Nel 2010 Angel Cappa, il mentore calcistico di un certo Javier Pastore, gli da una possibilità contro il Tigre. Quella gara sarà il suo esordio assoluto con la maglia del River all’età di 17 anni, con un Monumental strapieno e pronto a trascinare le casacche bianco-rosse. Appena due settimane dopo, Cappa lo schiera al posto di uno dei leader della squadra come Ortega (squalificato). Da li a poco Lanzini diventerà per tutti i “Millonarios” (i tifosi del River) di Buenos Aires semplicemente “Manu”. Con la rettrocessione del River, Lanzini viene mandato in prestito al Fluminense nel 2011. Nonostante l’ottima annata, a fine stagione la “Joya” farà ritorno al proprio club, quello che ha sempre amato e desiderato giocare. Nelle successive stagioni diventerà uno dei punti di riferimento della squadra, andandosi a prendere la responsabilità della “10” del River e posizionandosi ogni domenica sulla trequarti del Monumental, pronto a servire ed inventare per i propri compagni. Nel 2012 viene inserito nella lista dei migliori Under19 dalla rivista Don Balon e in patria Manu diventa sempre più una stella nazionale. Nonostante non disponga di grande fisicità, fermarlo è sempre più un’impresa ardua. Raddoppiato, triplicato o chiuso sull’esterno non fa differenza. La “Joya” riesce sempre a trovare lo spazio per infilarsi e andar via. Uno, due, tre, quattro, ne salta tutti come birilli e una volta al limite dell’area colpisce. Controllo di palla di suola a dir poco invidiabile (caratteristica tipica nelle nuove leve e merito della scuola calcistica argentina), corsa, visione, e un destro che dai venticinque metri diventa fatale. Incarna perfettamente il classico giocatore offensivo argentino moderno: fisico brevilineo e una statura non imponente ma con grande rapidità e fantasia nelle giocate, degne di chi con il pallone tra i piedi sa farci veramente.

 

Nelle successive stagioni Manu diventerà uno dei simboli del River ma nel 2014 arriverà la cessione definitiva e che spiazza (se cosi si può dire) buona parte dell’Europa calcistica. Nonostante i numerosi top club europei interessati (solamente in Italia vi erano due club come Inter e Roma pronti a sborsare milioni di euro per lui, con il Ds giallorosso Walter Sabatini totalmente stregato dalle doti del ragazzo), Lanzini opterà per il trasferimento all’Al-Jazira nel campionato arabo per la cifra di 7,5 milioni di euro. Quest’estate infine la grande occasione, il grande salto: la Premier League. Il West Ham riesce a strappare un prestito con la possibilità di riscatto (tutt’oggi da definire) dal club arabo e Lanzini approda a Londra. Il ragazzo c’è e nonostante l’età ha grandi doti. Unico grande dubbio: riuscirà ad imporsi a livello fisico nel calcio inglese? Dubbi che soltanto Manuel e il campo avrebbero potuto svelare. Sulla panchina degli Hammers non c’è più Allardyce ma il neo tecnico Slaven Bilic e con lui la “Joya” riesce ad ambientarsi subito a Boylen Ground. L’esordio dal primo minuto avviene nel preliminare di Europa League contro l’Astra: dopo appena 4 minuti Lanzini trova il suo primo sigillo con la maglia del West Ham. In campionato Bilic lo utilizza con il contagocce fino alla quarta giornata, dove Lanzini ritrova una maglia da titolare e non perde occasione per mettersi in mostra. 0-3 ad Anfield contro il Liverpool, con una rete segnata dopo 3′ e un assist per Noble.

 

Quella gara diventa il suo momento di consacrazione e per Bilic è un esame superato a pieni voti. Il croato infatti da quel week end di fine agosto non potrà più farne a meno del giovane argentino, schierandolo sempre titolare nella trequarti campo del West Ham. Assieme a Payet e Moses, Lanzini completa un trio di trequartisti rapidi e abili nel fraseggio e nel possesso palla. Non si risparmia nemmeno sul piano dell’aggressività e questo non passa di certo inosservato agli occhi dei tifosi del West Ham che, nella vittoria interna sul Chelsea, gli dedicano una parziale standing ovation quando viene sostituito nei minuti finali della gara.

 

In patria fin dai primi anni è stato paragonato a grandi nomi del calcio argentino. Uno su tutti, una delle stelle del River Plate: “El Payaso” Pablo Aimar. Secondo gli esperti Lanzini non ha ancora affinato una tecnica pari all’ex trequartista dai lunghi capelli ricci, ma i margini di crescita sono molto alti e per ciò che è riuscito a esprimere finora, potrebbe superare le sue orme. Aimar aveva sicuramente un tiro più educato e una visione di gioco maggiore rispetto a Manu ma l’attuale “Joya” di Boylen Ground può contare su una buona velocità ed estro totalmente argentino.

 

Un talento cristallino di appena 22 anni, dotato di grande tecnica e vera “garra argentina”, pronto ad imporsi nel campionato inglese in attesa della prima chiamata dell’Albiceleste.  Per adesso Lanzini è in prestito al West Ham ma è molto probabile che la dirigenza degli Hammers voglia assicurarsi le prestazioni del ragazzo per molto tempo. A conferma di quanto sia un elemento fondamentale nella sua rosa, Slaven Bilic nelle scorse settimane ha già fatto sapere alla dirigenza di trovare in tutti i modi l’accordo per il suo riscatto dall’Al-Jazera e di spendere qualunque cifra pur di trattenerlo.

 

Qui sotto vi mostriamo alcuni filmati che racchiudono le caratteristiche e le doti tecniche di Manuel Lanzini:

 

 

 

La gara ad Anfield con il Liverpool vinta per 0-3, dove segna e colleziona un assist:

 

 

Una magia di gol segnato durante la scorsa stagione con l’Al-Jazera. Gol direttamente dalla bandierina di calcio d’angolo.

 

 

LEONARDO VIGNOZZI