La Premier League è il campionato più affascinante e bello del mondo. Il calcio inglese nei decenni ha subito numerose trasformazioni, oggi la Premier è uno show unico, secondo qualcuno troppo distante da quello che era una volta il football britannico. Per capirne di più abbiamo intervistato in esclusiva chi il campionato inglese lo racconta da tempo, Nicola Roggero. Con lui abbiamo fatto un viaggio tra passato e presente. Ecco la prima parte della nostra chiaccherata:
“Innanzitutto buongiorno, per cominciare vorrei partire dalla sua passione per il calcio inglese. Cosa è rimasto in lei di quel bambino che aspettava i resoconti della tv Svizzera?”
“Il mio lavoro è una conseguenza della mia passione. Da bambino ero appassionato di tutti gli sport, nel nord Italia prendeva la tv Svizzera, ed in più essa faceva vedere un sacco di eventi sportivi che nel resto del paese erano inaccessibili. Lì cominciai a vedere le finali della Coppa di Inghilterra e gli highlights delle partite, il ciclismo e l’atletica. In quel ho deciso quale sarebbe stata la mia strada. Se penso ad adesso c’è stata un’evoluzione naturale dal bambino che guardava le partite alla tv svizzera a quello che adesso le commenta”
C’è qualcosa che le manca del vecchio football?
“Molte cose. Mi manca per esempio la corretteza in campo, a me piaceva tantissimo il football inglese perchè gli arbitri fischiavano pochissimo. In campo nessuno protestava, nessuno simulava, questo è stato importato con l’apertura ai giocatori europei e sudamericani. Questo ha macchiato un po’ il calcio inglese. Un’altra piccola cosa che mi da nostalgia è il pallone bianco, oggi non lo è, ma è una differenza da poco. Una differenza non da poco invece sono i campi, adesso sono perfetti, ma io preferivo quelli fangosi. Si vedeva la battaglia vera, una sfida senza esclusione di colpi. Prima c’era un grande rispetto per la FA Cup, oggi addirittura sono stati aboliti i replay”
Rimanendo su questo, così non si penalizzano troppo i club delle serie inferiori?
“Questo è un altro aspetto. Prima addirittura c’era il replay continuo, vale a dire che finchè una delle due non vinceva si continuavano a giocare le partite. Chiaramente una squadra delle serie inferiori difficilmente poteva arrivare già al terzo replay, ma per i primi turni la possibilità di giocare più match era una bella cosa. Anche perchè in Inghilterra è rimasta la tradizione di andare allo stadio. Le partite si guardano lì, e non in tv. Anche per questo nelle piccole realtà ci sono stadi da 6/7mila posti che sono sempre pieni. A me piace moltissimo, c’è l’amore per lo sport. In Italia il tifo è orientato sulle big, un ragazzo di una piccola città tiferà la Juventus o le grandi. Da loro un bambino di Coventry tifa per il Coventry”
Il Coventry che lo scorso anno proprio in FA Cup sfiorò l’impresa contro lo United
“Infatti devo dire che speravo vincesse il Coventry. Quella rimonta sul 3-3, con addirittura il gol annullato era stata stupenda. Il bello della FA Cup è il successo dello sfavorito che trasforma il sogno dello sfavorito in realtà. Mi è dispiaciuto ancora di più perchè Antony, che spero non sia più nel Manchester United, anche se ho paura che a Siviglia si siano bevuti troppa sangria (ride n.d.r), andò a prendere in giro i giocatori del Coventry. Per me è un giocatore che si qualifica da solo anche per questi comportamenti”
Rimanendo sullo United, i tagli alle leggende del club dimostrano un poco attaccamento alla storia. Quali sono i problemi dei Red Devils?
“La dirigenza non sa nemmeno da che parte cominciare. Allo United è stata data carta bianca a Ten Hag, che ha fatto delle operazioni devastanti, non si può giudicare altrimenti. Il suo bilancio bilancio è pessimo, forse per manie di grandezza, ha dato via come se niente fosse giocatori come Grenwood, De Gea Sancho. McTominay di fatto è stato regalato al Napoli. In entrata operazioni pessime come Antony, Onana e Ugarte. Giocatori che non potrebbero giocare neanche le partitelle del giovedì allo United. Non ci si è accorti dei danni che faceva. Per dire della confusione che regna, doveva essere mandato via, poi Tuchel ha detto no. Lui ha vinto la FA Cup, e gli è stato rinnovato il contratto. Salvo poi mandarlo via dopo pochi mesi. Il direttore del Newcastle preso è stato mandato via subito. Il taglio di leggende come Ferguson, Robson e Cole è indicativo. La dirigenza non conosce la storia del club. L’unica cosa che dovrebbero salvare è proprio la storia, ed invece non è così. La peggior dirigenza possibile, ed i risultati si vedono”