27 Luglio 2025,ore 15.00

Più di 200 milioni spesi e… Isak. Perchè il Liverpool può spendere così tanto?

anfield

Il colpo Hugo Ekitike, costato 90 milioni di sterline, spingerà la spesa del Liverpool oltre la soglia dei 200 milioni in questa finestra di mercato. Una cifra imponente, trainata soprattutto dall’operazione che ha portato a Anfield Florian Wirtz per 116 milioni, il trasferimento più caro nella storia del club.

Ma come fa il Liverpool a sostenere un simile impatto economico senza infrangere i vincoli del Fair Play Finanziario?

La risposta è nel perfetto equilibrio tra uscite strategiche, conti solidi e crescita strutturale. La cessione di Trent Alexander-Arnold ha liberato un ingaggio da 12 milioni l’anno, somma che potrà ora essere destinata al nuovo stipendio di Wirtz. E non è finita: Luis Diaz e Darwin Núnez, due tra i profili di maggiore valore della rosa, sono ufficialmente sul mercato. Le loro partenze potrebbero alleggerire ulteriormente il monte ingaggi e rimpolpare le casse del club.

Tuttavia, il vero motore di questa campagna acquisti record è la forza economica del Liverpool fuori dal campo. I Reds sono stati il club più profittevole della Premier League nella stagione 2023-2024, chiudendo con ricavi pari a 613,8 milioni di sterline, in crescita di 20 milioni rispetto all’anno precedente. Una cifra destinata ad aumentare ulteriormente grazie al ritorno in Champions League, che ha garantito circa 85 milioni in entrate, e all’apertura della nuova Anfield Road End, che ha ampliato la capienza dello stadio e la sua redditività.

A tutto questo si aggiunge il nuovo accordo tecnico con Adidas, destinato a far decollare il settore commerciale. E se si guarda all’estate scorsa, il Liverpool è stato tra i club più prudenti in Europa sul mercato, investendo cifre minime (basti pensare ai 12,5 milioni spesi per Federico Chiesa). Anche i debiti legati a trasferimenti pregressi sono quasi inesistenti, a conferma di una gestione finanziaria estremamente oculata.

Il risultato? I conti sono in ordine, il margine concesso dalle regole PSR è ampio, e il club può permettersi investimenti faraonici senza rischiare sanzioni. Una strategia che unisce visione industriale e ambizione sportiva, riportando il Liverpool al centro del mercato europeo. Fonte d’ispirazione: The Athetic.