Che Mikel Merino fosse un ottimo giocatore lo si era notato già ai tempi della Real Sociedad. Un centrocampista con un timing perfetto negli inserimenti, capace di abbinare fisicità con un ottima tecnica. Un giocatore perfetto per il calcio posizionale di Mikel Arteta. Ma nessuno si sarebbe aspettato che nel giro di pochi mesi sarebbe diventato un’arma totale per il tecnico basco, il famoso Falso 9. Non è certamente una soluzione nuova, ma contro il Tottenham la posizione di Merino ha mandato in tilt la difesa di Thomas Frank.
Mikel Merino reppin’ The Arsenal. ❤️
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— afcstuff (@afcstuff) November 13, 2025
La trovata decisiva
L’idea di Arteta era chiara, portare a spasso i centrali di Frank con Merino, e bucare Vicario attraverso gli inserimenti. E così è stato, come evidenzia un’interessante analisi di The Athletic, Merino nel primo tempo non ha mai avuto una posizione fissa, svariando su tutto il fronte. L’area è stata spesso occupata dal solito Rice, una sentenza sugli inserimenti, e dai terzini che andavano a stringere negli ultimi metri. Il primo gol, quello di Trossard, è la perfetta rappresentazione di questo. Merino si abbassa e riceve, essendo un centrocampista ha la qualità per pescare perfettamente l’inserimenti di Trossard. Poi il belga è bravissimo a battere Vicario, complice una deviazione. Per Arteta è stato il massimo, la sublimazione del suo calcio. Poi è salito in cattedra Eberechi Eze, e la gara per i Gunners si è messa in discesa. Ma è stata la mossa di Merino, quella che ha permesso ad Arteta di stappare il match. Proprio il tecnico ha parlato così di Merino: “Penso che sia stato ancora una volta incredibile, gli stiamo chiedendo di fare un sacco di cose per giocare da numero 9, e di fare le cose che un numero 9 deve fare. Ma è un giocatore così intelligente, e il suo desiderio di contribuire e far migliorare gli altri è così grande.” In attesa dei ritorni di Gyokeres e Havertz, Arteta si gode il suo Falso 9, Mikel Merino.
