Matthijs De Ligt, Bryan Mbeumo, Bruno Fernandes e Luke Shaw. Cosa hanno in comune questi 4 giocatori del Manchester United? Sono sempre partiti titolari in questa Premier. Se i primi 3 non rappresentano una sorpresa, la presenza di Shaw lo è eccome. Del resto parliamo di un giocatore cagionevole dal punto di vista fisico, che ha perso l’atletismo di inizio carriera. L’ex Southampton è stato riconvertito a difensore da Ruben Amorim, ed è stato piazzato sul centro sinistra, come braccetto. Una soluzione che non convince, ma che è obbligata per il tecnico portoghese. Lisandro Martinez fino a ieri non era disponibile, e l’unico giocatore in grado di giocare lì era proprio Shaw. La vera domanda è una, lo United deve giocare obbligatoriamente con la difesa a 3?
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— H (@HQpcrt) November 24, 2025
I difetti del sistema
Amorim non transige su questo, e non è mai passato ad una linea a 4. Un atteggiamento che in molti gli contestano, un eccessivo integralismo tattico. Ieri contro l’Everton si sono visti tutti i limiti dei Red Devils, che senza Cunha hanno faticato a saltare l’uomo. I Toffees si sono abbassati molto dopo il rosso a Gueye, non concedendo la profondità allo United. Il simbolo di questa pesante sconfitta è stato proprio Shaw, incapace di cambiare passo nell’assalto finale, e lasciato in campo da Amorim. Gary Neville non ha dubbi: “Ci sono Shaw, [Leny] Yoro e [Matthijs] De Ligt dietro la palla. Shaw avanzava di più, ma avanzava lentamente, sia chiaro. Mi ha dato fastidio negli ultimi 20 minuti. Era troppo lento. Non si può giocare così”. Un malcontento che rispecchia a pieno quello del tifo. La gara con l’Everton era un appuntamento cruciale, che è stato fallito in pieno. Il rientro di Martinez aiuterà Amorim, ma il portoghese riuscirà a dimostrarsi più elastico nei prossimi mesi?
