La Serie A e la Liga hanno approvato una decisione storica, disputare alcune partite del calendario all’estero. In particolare le partite scelte sono: Milan-Como in Australia, e Villarreal-Barcellona a Miami. Una scelta di business che non ha trovato il riscontro positivo di alcuni giocatori, che si sono apertamente opposti. Sia Adrien Rabiot che Frankie De Jong hanno esposto la loro contrareità a questa scelta. Ma la Premier League che fa? Il campionato più globale ed aperto del mondo, da sempre aperto nel cercare di espandere il proprio brand fuori Europa. La risposta è arrivata lo scorso agosto dal CEO della Premier League, Richards Masters, che alla BBC aveva chiarito la propria posizione in merito:
🚨 𝗕𝗥𝗘𝗔𝗞𝗜𝗡𝗚: UEFA have approved for AC Milan vs Como to be played in Perth, Australia.
— @JacobsBen pic.twitter.com/MtZnvCshb3
— The Touchline | 𝐓 (@TouchlineX) October 6, 2025
Niente da fare
“Non credo che cambi in alcun modo la visione della Premier League su questo argomento, non abbiamo in programma di giocare partite all’estero. Non è nemmeno lontanamente nelle mie corde e non è un dibattito che si svolge intorno del nostro tavolo. La prima cosa da dire è che non è ancora successo. Ci vogliono un sacco di cose che accadano. La Premier League ha flirtato con questa idea più di dieci anni fa, con l’obiettivo di far crescere il campionato a livello internazionale, e siamo riusciti a farlo attraverso diversi mezzi: mezzi digitali, partner televisivi, concetti come le serie estive negli Stati Uniti. La necessità che guidava quel concetto si è dissipata.”