Uno dei temi maggiormente discussi del calcio moderno è quello legato al numero delle partite giocate. Moltissimi giocatori, per esempio Rodri, avevano avvisato le federazioni dei rischi derivanti dai calendari compressi: “Quaranta, cinquanta partite è il numero in cui un giocatore può esibirsi al massimo livello. Dopo di che si scende perchè è impossibile mantenere la condizione fisica. Quest’anno forse arriveremo a farne 70 o forse 80. A mio modesto parere, penso che sia troppo”. Il Mondiale per Club non ha certamente aiutato i giocatori dal punto di vista fisico, per esempio il Chelsea debutterà in Premier sostanzialmente un mese dopo la finale giocata negli States.
Si resta a 20 squadre
Così qualcuno ha ipotizzato che la Premier potesse ridurre il numero delle squadre partecipanti, passando da 20 a 18, proprio per avere meno gare in calendario. La risposta è arrivata dallo chief executive della Premier League, Richard Masters. Alla BBC, Master ha parlato così: “Non credo che dovremmo essere costretti a prendere questa decisione. Sono assolutamente a favore della crescita del calcio e delle entusiasmanti competizioni a cui i nostri club possono partecipare, ma non a scapito del calcio nazionale.”
Sulle nuove coppe
“Dal 1994 la Premier League ha disputato 380 partite, con 20 club. Non abbiamo cambiato forma. Ora stiamo iniziando a ridisegnare il nostro calendario nazionale, in vista dell’espansione europea e globale. Stiamo chiedendo ai giocatori di giocare più partite. Deve esserci, al vertice, un dialogo adeguato tra la FIFA e tutte le parti interessate su come queste cose andranno avanti. Questo è purtroppo mancato“