Li aspettavano al varco, perché la squadra campione è quella che parte sempre favorita. Si prospettava una caccia al Chelsea, ma già dalle prime giornate di campionato tutti hanno notato che non era lo stesso Chelsea affamato di vittorie.
LA SCORSA STAGIONE
La stagione 2014/2015, in Premier League, ha avuto un solo padrone: dalla prima alla 38^ giornata il Chelsea è sempre stato in cima, senza flessioni né rimonte, con sole 3 sconfitte e 9 pareggi. 87 punti totali, il secondo miglior attacco e la migliore difesa del torneo e ben 8 punti di vantaggio sul Manchester City secondo, Diego Costa terzo miglior marcatore con 20 reti e Eden Hazard eletto miglior giocatore del campionato (una stagione da 14 reti e 10 assist per l’esterno sinistro belga) ma soprattutto un ambiente che sembrava ideale per fare grandi cose: in porta ballottaggio ad altissimi livelli tra Courtois e Cech (vinto poi dal classe 1992 ex Atletico Madrid), difesa impermeabile con un Terry mai in discussione e Cahill nel suo miglior momento di forma, Matic e Fabregas a centrocampo con Mikel e Ramires pronti a subentrare e la batteria di trequartisti (Willian, Oscar e Hazard) da fare invidia a tutta Europa dietro al “Chema” Costa (con Didier Drogba pronto a dare una mano).
In panchina il grande architetto, lo Special One José Mourinho, irriverente e vincente come al solito.
Chi li poteva fermare?

LA STAGIONE APPENA CONCLUSA
Ebbene, sono stati fermati.
Appena 50 punti, con 59 reti e il 10° posto finale, fuori da ogni competizione europea per una squadra che è oscillata tra il 17° e il 9° posto (fino alla 16^ giornata si parlava di lotta per non retrocedere), la Champions League conclusa agli ottavi contro il Paris Saint-Germain, e le due coppe nazionali perse troppo presto per una squadra che partiva con l’idea di vincere un altro titolo.
Per non parlare dell’esonero di Mourinho e la bega della futura partenza dello storico capitano John Terry.

COSA È SUCCESSO?
L’idea è che sia mancata la fame e che la stagione sia stata presa sottogamba.
La stagione precedente non aveva visto rivali, facendo venire ai giocatori e allo stesso Mourinho un esagerato senso di appagamento e la convinzione di vincere tutto a mani basse.
Invece sono arrivati gli infortuni di Hazard e Courtois (con Cech appena ceduto all’Arsenal), i vari litigi di Mourinho, tra cui quello ormai celebre con la dottoressa del club Eva Carneiro, l’involuzione di Diego Costa (solo 12 reti in campionato) e la mancanza di un vero leader, con la decisione della società di non far rinnovare il contratto del capitano Terry, delegittimandolo della leadership all’interno dello spogliatoio.
Abramovich ha cercato di rinnovare le idee esonerando Mourinho e sostituendolo con Hiddink in versione di traghettatore, ma il danno ormai era fatto.
Disattese anche le aspettative su Hazard e Falcao, quest’ultimo chiamato ad aiutare Costa ma fermato da un infortunio, e il ritorno in Europa di Pato, rotto già all’arrivo e con pochissimi minuti sulle spalle.

COME RIALZARSI?
Per Antonio Conte, che prenderà le redini dei Blues a fine Europeo, spetta un compito difficilissimo.
Può trovare una squadra demoralizzata e ferita, ma affamata abbastanza da poter azzannare il campionato concentrandosi solo su questo data la mancanza di competizioni europee.
Proprio la mancata qualificazione ad una coppa, però, può rivelarsi un guaio: Courtois ha messo in dubbio il suo futuro, chiamando tramite i media offerte dai top club europei (si parla di Real Madrid e Barcellona), lo stesso Hazard potrebbe decidere di partire (PSG) e l’attacco, con le più che probabili partenze di Pato, Falcao e Remy, sarà da ricostruire.

Spetterà quindi al ct trovare le soluzioni ai problemi che affiggono la squadra di Stamford Bridge: servirà un difensore che possa sostituire al meglio il capitano (in rosa ci sono giovani interessantissimi come Zouma, Miazga e il rientrante Christensen, ma un elemento d’esperienza può far comodo), uno o due centrocampisti (perso Pjanic, vicino alla Juventus, occhio a Nainggolan) e un attaccante (i più papabili sembrano Icardi e Kane, ma occhio a sorprese più altisonanti). In entrata, però, i tifosi dei Blues sembrerebbero preferire due soluzioni interne al campionato inglese, entrambe in forza all’Everton: per la difesa John Stones, centrale classe 1994 già nel giro della nazionale inglese, per l’attacco quel Romelu Lukaku già passato da Stamford Bridge e finalmente esploso a Goodison Park. Da non escludere poi la partenza di Diego Costa, che potrebbe tornare all’Atletico Madrid. In tal caso Conte avrebbe un solo obiettivo: Gonzalo Higuain, 36 reti quest’anno in Serie A con il Napoli.

Per non parlare della ricerca di un portiere top e la conferma, importantissima, del numero 10 Hazard, specie se dovesse recuperare lo smalto perduto giocando un Europeo da assoluto protagonista
E azzannare con la giusta cattiveria agonistica la Premier, per tornare in alto nel posto che spetta al Chelsea.
D’altronde, la situazione in casa Juventus non era tanto diversa all’arrivo di Conte, e sappiamo tutti com’è finita…
RUGGERO ROGASI
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