Il mercato di gennaio, nonostante sia soprannominato “di riparazione”, in qualche occasione ha contribuito a cambire le sorti della Premier League. Ecco i migliori acquisti nella sessione invernale:
Luis Suarez
Gennaio 2011, il Liverpool cede a peso d’oro Fernando Torres al Chelsea. Lo spagnolo non sembra essere più il Nino che aveva incantato Anfield, ma è pur sempre Torres. Per sostituirlo arriva Luis Suarez dall’Ajax. Mai 26 milioni furono ben spesi, l’uruguaiano è un uragano, segna in tutti i modi. Suarez in pochi mesi fa dimenticare Torres, e lo supererà nella storia Reds. Suarez non conquisterà mai il titolo in Inghilterra, ma in pochi saranno così decisivi
Bruno Fernandes
Nonostante 65 milioni, il portoghese resta uno dei migliori acquisti recenti dei Red Devils. Ad Old Trafford serviva un leader, un giocatore in grado di prendersi sulle spalle la squadra. Bruno Fernandes ha un impatto devastante, e nonostante le ultime, deludenti stagioni (per la squadra) l’ex Udinese resta un beniamino dei tifosi ed un leader per Amorim.
Nemanja Vidic
Gennaio fa spesso rima con Serbia. Il primo di questa lista è Nemanja Vidic. Nel 2006 al Manchester serve una spalla a Rio Ferdinand. La scelta ricade proprio sul centralone dello Spartak Mosca. 10 milioni, che affare. Vidic diventa l’ancora di Ferguson, ed addirittura supera il grande Rio, diventando per un breve periodo, il miglior centrale al mondo. Vidic lascerà lo United dop0 8 anni e mezzo strepitosi, con anche la Champions League del 2008.
Edin Dzeko
Il Manchester City fa sul serio, e nel 2011 acquista Edin Dzeko. Il bosniaco è uno dei numeri 9 più desiderati sul mercato, dopo aver guidato il Wolfsburg al titolo due anni prima. Dzeko al City farà benissimo, intengrandosi alla perfezione con i vari Aguero, Silva e Yaya Tourè. Il bosniaco entrerà nella storia del club, segnando il gol cha avvierà la rimonta contro il QPR, e che porterà il City sul tetto d’Inghilterra.
Nemanja Matic
A proposito di Serbia, nel 2014 il Chelsea spende 27 milioni per riportare all’ovile il mediano. Questo trasferimento cambierà la carriera di Matic, che da lì in poi diventerà un monolite per Josè Mourinho. Matic resta al Chelsea fino aò 2017, portando un mix fra intelligenza tattica e fisicità. Mourinho se lo porterà dietro sia al Manchester United sia alla Roma.
Mikel Arteta
A posteriori nel gennaio 2011, la storia dell’Arsenal cambierà. Wenger prende Arteta, dopo ottime stagioni all’Everton. Il basco è un perfetto interprete dello stile Wengeriano, e non lascerà più il nord di Londra (se non per una breve parentesi come vice-Guardiola). Arteta era un centrocampista completo, dotato di una grande visione e di un ottimo piede destro. Dopo il ritiro diventa tecnico dei Gunners, contribuendo alla grande risalita del club.
Virgil Van Dijk
84 milioni, una follia vera e propria. Questo il costo dell’acquisto di Virgil Van Dijk dal Southampton. Una vera e propria scommessa dei Reds, che però troveranno in Van Dijk il tanto atteso leader difensivo. 6 mesi dopo arriverà anche Alisson, a completare la nuova difesa di Klopp. Van Dijk in pochi mesi diventa uno, se non il, miglior centrale d’Europa.
Branislav Ivanovic
Terminiamo col i colpi serbi. Nel 2008 il Chelsea si porta a casa Branislav Ivanovic dalla Lokomotiv Mosca, ricalcando un po’ l’operazione Vidic. I primi mesi si Ivanovic furono duri, ma piano piano i Blues si accorgono che Ivanovic è un jolly prezioso. Nel corso degli anni si ricicla da centrale a terzino, risultando decisivo, sia nella Champions League del 2012, che nell’Europa League (gol in finale), l’anno dopo. Ivanovic rimane ancora uno dei gi0catori più amati dalla tifoseria Blues.
Andy Cole
Uno dei più clamorosi colpi della storia della Premier League. Il Newcastle United cresce sempre di più all’inizio degli anni 90′, merito anche di Andy Cole, un attaccante devastante. 68 gol in 84 partite, numeri pazzeschi. E così nel gannaio 1995 lo United confeziona il colpo ad effetto. Cole comporrà con Dwight Yorke la mitica coppia, i Calypso Boys, c he nel 1999 contribuiranno a portare lo United sul tetto d’Europa, con il Treble.
