13 Febbraio 2016,ore 10.35

I Leoni del Domani, attaccante: Harry Kane

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Gira e rigira, il finale è sempre quello. Puoi essere un fantasista che salta l’uomo con estrema facilità, un assist-man con il mirino nei piedi, un difensore roccioso e prestante o un portiere dall’agilità di un gatto. Tanto, negli annali, il nome che verrà segnato e ricordato è sempre il suo.

Quello del centravanti.

Perché è lui che finalizza l’azione, agendo di sponda o battendo direttamente a rete, scalando la classifica marcatori per vincere la Scarpa d’Oro.

E il giocatore di oggi, l’ultimo di questo 11 titolare, è uno che di gol ne sa, e tanto.

Anche lui è conosciuto, approdando nell’olimpo della Premier League un paio di stagioni fa.

Harry Edward Kane è nato a Chingford, una sezione di Londra, il 28 luglio 1993. Di origini irlandesi da parte di padre, all’età di 8 anni entra nel settore giovanile dell’Arsenal, dal quale uscì un anno dopo per entrare a far parte di quello del Watford, prima di approdare al Tottenham dopo due anni.

Dopo aver convinto gli addetti ai lavori, nel 2011 vien aggregato in prima squadra e ceduto in prestito al Leyton Orient in League One, terza serie inglese. Con i biancorossi londinesi gioca 18 partite segnando 5 reti alla sua prima esperienza da professionista.

Inizia la stagione successiva con gli Spurs, vestendo la maglia numero 37 e giocando le 6 partite del girone di Europa League, con una rete.

Nel gennaio 2012 passa in prestito al Milwall, questa volta in Championship, giocando 27 gare condite da 9 gol.

Tornato di nuovo alla base, passa due anni difficili in prestito a Norwich e Leicester, giocando poco e segnando ancora meno, tanto che nell’estate 2013, rientrato di nuovo a White Hart Lane, sembra vicino alla partenza a titolo definitivo.

Avvicinandosi all’Italia. Questo perché, durante quell’estate, il Livorno chiese insistentemente informazioni sul giocatore. Diventando un grande rimpianto per Spinelli, che non riuscì a trovare l’accordo definitivo per il prestito con diritto di riscatto.

Harry rimase così a Londra, giocando 17 partite con il misero bottino di 3 reti, sperando in un futuro migliore.

E il futuro fu molto migliore.

La stagione 2014-2015 è stata quella della sua consacrazione, in cui segna ben 31 reti in 51 presenze tra campionato e coppe, (21 in campionato, secondo solo a Sergio Aguero a quota 26 reti).

Si guadagna così la conferma nell’attacco degli Spurs, si prende la maglia numero 10 e firma il rinnovo del contratto fino al 2020, blindandolo da eventuali interessamenti di squadre in cerca di punte.

La stagione attuale parte a fari spenti, segnando la prima rete alla settima giornata di campionato nel 4-1 rifilato al Manchester City. Si ripete poi alla decima, nella tripletta contro il Bournemouth, e di lì ricomincia a segnare a raffica.

15 reti finora, al terzo posto nella classifica marcatori dietro Vardy (18) e Lukaku (16), e trascinatore di un Tottenham che al momento, in Premier, è al secondo posto in coabitazione con i cugini dell’Arsenal, a caccia del Leicester delle meraviglie.

Kane è il prototipo dell’attaccante moderno: non una torre fissa in area di rigore, ma un giocatore che può far reparto da solo, che recupera palla e si sacrifica per la squadra, ma sempre pronto a fare male in fase realizzativa, col suo destro o staccando di testa. Non gli mancano corsa e forza fisica, e in passato ha giocato anche come seconda punta o ala sinistra, ma solo agli albori della sua carriera.

Grazie alla sua tenacia e alla voglia di combattere (oltre all’ovvia assonanza con il suo nome) gli è stato assegnato il soprannome “Hurricane”, uragano. Nonostante il contratto a lunga scadenza ci sono tantissime squadre su di lui, ma sembra che il giocatore sia intenzionato, almeno per ora, a crescere con questa maglia e andare ancora lontano.

 

I gol di Hurricane nella stagione in corso. Sempre nel posto giusto al momento giusto, da vedere e rivedere

 

Dal 2010 è regolarmente chiamato dalle giovanili della nazionale inglese. Nel 2013 Roy Hodgson lo chiama in Under21 e, due anni dopo, lo richiama con la Nazionale Maggiore.

Esordisce il 27 marzo 2015 contro la Lituania, entrando al 71esimo minuto al posto di Rooney e segnando dopo appena 79 secondi.

Finora in nazionale per lui 3 reti in 8 presenze, con il posto già prenotato per l’Europeo in Francia, come terminale offensivo di una squadra che proverà a sorprendere il continente. Nel Girone B incontrerà la Russia, la Slovacchia e il Galles di Gareth Bale, che proprio dal Tottenham ha cominciato a diventare grande, regalando agli Spurs i quasi 100 milioni della sua cessione al Real Madrid.

Ma prima c’è da competere per una vittoria del campionato che manca dal 1961 e provare ad azzannare l’Europa League contro la Fiorentina, già incontrata l’anno scorso senza successo.

Con tutti gli scongiuri del caso, dato che chi scrive è tifoso proprio della squadra viola.

 

RUGGERO ROGASI

 

Gli altri Leoni del Domani

Portiere: Jack Butland (CLICCA QUI)

Terzino destro: Calum Chambers (CLICCA QUI)

Difensore: John Stones (CLICCA QUI)

Difensore: Eric Dier (CLICCA QUI)

Terzino sinistro: Luke Shaw (CLICCA QUI)

Centrocampista: James Ward-Prowse (CLICCA QUI)

Centrocampista: Ruben Loftus-Cheek (CLICCA QUI)

Ala destra: Jordon Ibe (CLICCA QUI)

Trequartista: Ross Barkley (CLICCA QUI)

Ala sinistra: Raheem Sterling (CLICCA QUI)