21 Maggio 2025,ore 15.42

Guardiola infuriato col club: “Fate una rosa più corta o lascio il City”

pep guardiola

Il City ha sconfitto il Bournemouth 3-1 mettendo in ghiaccio la qualificazione alla prossima Champions League alla penultima di Premier League.

In attesa dell’aritmetica certezza, Haaland e compagni occupano adesso il terzo posto, con 2 punti in più di Chelsea, Newcastle e Aston Villa. A prendersi la scena nella serata dell’Etihad Stadium sono stati due eventi memorabili.

Da una parte l’addio di Kevin De Bruyne che ha salutato il pubblico citizen nella sua ultima partita casalinga da calciatore del Manchester City. Dall’altro il ritorno in campo 241 giorni dopo infortunio al crociato del Pallone d’Oro in carica, Rodri. Per Pep Guardiola è sicuramente stata una serata molto emozionante, visto le lacrime durante il discorso di De Bruyne e lo sguardo nei confronti di Rodri prima dell’ingresso in campo dello spagnolo.

Proprio il tecnico del Manchester City ha indirizzato un chiaro messaggio alla dirigenza del suo club, direttamente nel post partita della vittoria sul Bournemouth. Tutto legato alla rosa troppo lunga e al fatto che alcuni giocatori ogni settimana debbano rimanere in tribuna. In questo caso Guardiola non ha potuto convocare per sovrannumero ben cinque ragazzi a sua disposizione: Echeverri, Khusanov, Lewis, McAtee e Savinho. Ecco le parole dello spagnolo:

Ho detto al club che non voglio una rosa più numerosa. Non voglio lasciare cinque o sei giocatori in freezer, non lo voglio. Lascerei il club. Fate una rosa più corta e allora resterò. Così è impossibile creare un’anima di squadra, che quest’anno abbiamo un po’ perso. Forse per tre o quattro mesi non siamo riusciti a schierare 11 giocatori, non avevamo difensori, è stato davvero difficile. Ma la prossima stagione non potrà essere più così. Come tecnico non posso allenare 24 giocatori e ogni volta che ne faccio una selezione devo farne restare quattro, cinque, sei a casa a Manchester perché non possono giocare. Questo non accadrà più. L’ho detto alla società: non voglio una rosa spropositata”.