Steven Gerrard, emerso dall’Academy del Liverpool nel 1998, si è affermato come uno dei giocatori più iconici del calcio inglese durante i suoi 17 anni trascorsi nel Merseyside. Il centrocampista ha segnato 186 gol in 710 presenze in un periodo ricco di trofei, che lo ha visto sollevare due FA Cup, tre League Cup e la Champions League del 2005, oltre a numerosi altri onori. Tuttavia, l’unico trofeo importante che Gerrard non è riuscito a conquistare con il Liverpool è stato il titolo di Premier League, sfiorato disperatamente in diverse occasioni.
Proprio della mancata vittoria del campionato inglese e dell’episodio dello scivolone contro il Chelsea nel 2014, la leggenda del Liverpool Gerrard ne ha parlato al podcast Rio Ferdinand Presents:
“Lo scivolone col Chelsea mi fa sentire uno schifo”
“Non saprei dire cosa mi torni in mente più spesso. Mi fa piacere parlare delle cose belle: Istanbul, l’Olympiacos, la FA Cup… sai, in quei momenti ti senti benissimo. Quando faccio interviste o vedo una clip in televisione e vedo un passaggio all’indietro di merda che ho fatto in Nazionale, o che ho giocato male con l’Inghilterra, o che ho sbagliato un rigore, mi sento uno schifo. Lo scivolone col Chelsea è esattamente la stessa. Mi fa sentire uno schifo. È così e basta. Devo conviverci, l’ho gestito, lo controllo. Mi spunta in testa ogni giorno della mia vita? No. Devo accettarlo ed essere uomo? Sì, non posso cambiarlo”.
“I brutti momenti si ripresentano di tanto in tanto”
“Ma tutti i momenti di merda che ho avuto nella mia carriera, si ripresentano di tanto in tanto. Ma lo fanno anche le cose belle. Quindi devo prendere il buono e il cattivo. Però odio perdere le partite. Odio non raggiungere gli obiettivi. E sono qui seduto ora, ancora senza aver vinto la Premier League. Non solo quell’anno, ogni singola stagione in cui ho gareggiato. Perché sentivo che, essendo il capitano del Liverpool, avrei dovuto conquistarla. Quindi devo assumermi la responsabilità. Ma non mi soffermo troppo sui singoli momenti, belli o brutti. Li affronto man mano che si presentano. Ma di sicuro tornano nei miei pensieri”.