16 Giugno 2016,ore 17.44

FOCUS CP: è la Premier League il bene del Galles!

Wales v Andorra - UEFA EURO 2016 Qualifier

Qualcuno conosce il cuculo? È un uccello, simile al piccione, con una particolare caratteristica: anziché costruirsi un nido, la femmina deposita il suo uovo nei nidi di altre specie. Il pulcino, spesso più grande dei coinquilini, tende a dominare il nido a discapito degli altri, più piccoli, arrivando anche ad ucciderli nella maggior parte dei casi, e in tutto questo mamma-uccello lo nutre non riconoscendolo come impostore.

In un certo senso, la Nazionale Gallese ha fatto con l’Inghilterra lo stesso gioco dei cuculi.

Sia ben chiaro, nessun gallese ha ucciso un avversario.

Hanno, invece, attinto alle risorse dei più ricchi e talentuosi cugini per nutrirsi di tutto ciò che potevano, formando negli anni giocatori di tutto rispetto.

 

L’INIZIO

Questo processo è cominciato nel 1991, quando Ryan Giggs fu aggregato nella prima squadra del Manchester United. Inutile raccontare le gesta dello storico numero 11 dei Red Devils, reputato il miglior calciatore gallese di tutti i tempi e addirittura protagonista di un film dopo il suo ritiro dal calcio giocato. 881 le sue presenze con la squadra dell’Old Trafford, condite con 155 reti e 156 assist, tantissimi i suoi trofei sotto la guida di Sir Alex Ferguson.

Diverso però il discorso in nazionale, priva di autentici campioni e quindi impossibilitata a fare qualcosa di davvero grande.

L’unico vero rimpianto di Giggsy.

 

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Giggs è anche uno dei più grandi calciatori nella storia del Manchester United

 

SOGNANDO RYAN

Per arrivare ad altri talenti fuori dalla media bisogna arrivare al 2006, quando Gareth Bale cominciò a calcare i campi della Premier League con la maglia del Southampton. Anche la sua storia la sappiamo bene: prima il Tottenham, dove cresce e da terzino diventa un’ala, poi il passaggio per 100 milioni al Real Madrid, risultando tutt’ora il calciatore più pagato nella storia, rivelandosi devastante nella Liga e determinante anche con la Nazionale.

A lui va meglio da questo punto di vista, perché il talento dei connazionali si livella verso l’alto: Aaron Ramsey, Ben Davies, Hal Robson-Kanu, ma anche Andy King e Danny Ward. Giocatori non eccelsi, ma che possono dire la loro in una nazionale che sorprende, spinti appunto dalla qualità del numero 11, e che potrebbero inseguire un sogno.

 

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Inutile dire che il Galles si aggrapperà al talento di Gareth Bale per questo europeo

 

ATTINGENDO AL NIDO ALTRUI

A cosa si può attribuire questa crescita? La ragione, in fin dei conti, è una sola: il campionato.

Il Galles non ha un campionato tutto suo, come fanno Scozia e Irlanda del Nord, ma è aggregato nella Premier League. Quindi le squadre celtiche, Swansea su tutte, possono attingere al bacino di giocatori, talento, esperienza e disponibilità economiche necessarie per creare un settore giovanile all’altezza.

La stessa visibilità mediatica della Premier League permette ai giocatori più talentuosi di farsi vedere dai top club, fare ulteriore esperienza e favorire i prossimi talenti gallesi, con la scusa “abbiamo trovato Bale in Galles, il Galles promette bene”. Ed ecco spuntare i Ramsey, i Craig Bellamy e tutti gli altri.

Non campioni, ma giocatori ambiti e di tutto rispetto.

Un dato: degli 11 titolari gallesi della partita di oggi, 8 sono giocatori della Premier League, 2 delle serie minori e uno, Bale, del Real Madrid ma cresciuto, appunto, in Premier.

 

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Tralasciando la sciocca superstizione che lo segue, anche Aaron Ramsey è uno dei giocatori più talentuosi della nazionale di Chris Coleman

 

I PROSSIMI PULCINI

È difficile dire già da ora chi potrebbero essere i prossimi “Bale e Giggs”, ma guardando le rose e le prestazioni delle pianticelle è possibile fare un paio di nomi.

In difesa spicca Regan Poole, difensore classe 1998 del Manchester United. Ha giocato un’intera stagione nella squadra giovanile, ma ha esordito in Europa League con i grandi, nel ritorno con il Midtylland. Un solo minuto per il ragazzino, ma è comunque una dimostrazione di fiducia dell’allora tecnico Louis Van Gaal, che ha lanciato diversi giovani durante il suo periodo a Manchester.

L’indiziato numero uno per fare carriera però è Tyler Roberts. Ancora più giovane (1999), è un attaccante in forza al West Bromwich Albion, e a detta di molti ha tutti i mezzi per diventare un grande interprete del suo ruolo. Ha esordito in Premier League all’ultima giornata di campionato, contro il Liverpool, entrando al posto del coetaneo Leko. Sembra il principale candidato a sostituire, nel tempo, Saido Berahino, che partirà probabilmente in questa finestra di mercato in vista del contratto in scadenza nel 2017.

Vedremo.

 

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L’esordio tra i grandi del giovane Tyler Roberts

 

E IN QUESTO EUROPEO?

Questa Nazionale Gallese è divertente da vedere, non bellissima ma coinvolgente.

La sconfitta per 2-1 contro l’Inghilterra non è una condanna, a meno di un clamoroso tracollo con la Russia e la contemporanea vittoria della Slovacchia con l’Inghilterra vedremo Bale & Co. ai quarti almeno come migliore terza. Non sarà la favorita alla vittoria finale, vederla trionfare è più di una pazza supposizione.

Ma ricordiamoci l’Europeo del 2004: chi avrebbe mai immaginato la Grecia vittoriosa?

Buon Europeo a tutti!

 

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