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In attesa dello scontro diretto che andrà in scena fra poche ore, CalcioPremier ha giocato in anticipo Tottenham-Arsenal mettendo a confronto due uomini chiave: Harry Kane da una parte, Olivier Giroud dall’altra. Fisicità, opportunismo e generosità, a sostenere il peso di un attacco che è tutto sulle loro spalle. L’area di rigore è zona di loro competenza, ma i due si muovono bene e tanto per tutto il fronte offensivo. Arrivati a questo punto della stagione lo score dei due attaccanti è già di tutto rispetto: 16 gol e 1 assist per Kane (primo inglese in classifica marcatori), 12 gol e 4 assist per Giroud.
Si tratta di due prime punte con diverse qualità in comune. Oltre alle notevoli doti fisiche che gli consentono di essere ben presenti negli ultimi 11 metri e di rendersi molto utili alla squadra sia nel gioco aereo e di sponda che nell’apertura degli spazi in area, Kane e Giroud hanno la grinta e la propensione al sacrificio necessarie per essere protagonisti ad alti livelli in un campionato così intenso e competitivo com’è la Premier. Curiosamente simile anche il loro andamento stagionale – con le prime settimane contrassegnate da un digiuno realizzativo e una svolta decisa nel mese di ottobre – e, se vogliamo, di carriera. Entrambi un po’ sottovalutati all’inizio, anche se per motivi diversi: l’inglese, ancora considerato acerbo per il grande calcio, è stato ripetutamente mandato in prestito dal Tottenham per farsi le ossa; il francese, invece, sin da quando è arrivato in Inghilterra dal Montpellier (al termine di una stagione fantastica che si era conclusa con il primo titolo nazionale per la squadra e la classifica marcatori vinta dal giocatore) ha dovuto fare i conti con uno scetticismo ambientale di fondo e una certa sfiducia sul suo conto, a volte manifestata apertamente.
Oggi il passato e le opinioni altrui conteranno ben poco però. Perché oggi è tempo di North London Derby. Un match sentitissimo e molto atteso nella capitale inglese, reso ancor più elettrico dalle contingenze di classifica, con le due squadre impegnate nella rincorsa al Leicester capolista e chiamate entrambe a un pronto riscatto dopo le sconfitte patite nel turno infrasettimanale. Una rivalità storica nata nel lontano 1913, in occasione del trasferimento dell’Arsenal (allora noto come Woolwich Arsenal) ad Highbury per motivi finanziari. Nel cuore di Londra nord i Gunners cominciarono da subito a “incrociare i guantoni” con il Tottenham Hotspur e dare vita a battaglie memorabili in campo. Nonostante la maggiore fama di cui gode universalmente l’Arsenal e la più ricca bacheca nazionale, va detto che gli Spurs hanno i loro motivi di vanto rispetto ai vicini di casa. Tanto per cominciare, il Tottenham ha una tradizione europea più favorevole ed è stato il primo club inglese a conquistare un trofeo Uefa (la Coppa delle Coppe del 1963); inoltre, sempre gli Spurs hanno portato a casa la prima storica edizione della Coppa Uefa del 1972 (successo bissato 14 anni dopo), per un totale di 3 trofei continentali contro l’unico conquistato dall’Arsenal (Coppa delle Coppe del 1994).
A proposito di vittorie, attualmente entrambi i club sono in corsa per il titolo nazionale e il match odierno rappresenta per questo una tappa fondamentale. Una battaglia campale con in palio il trono di Londra e in prospettiva quello d’Inghilterra. Spurs e Gunners, ancora una volta contro, si aggrapperanno anche e soprattutto ai gol di Kane e Giroud, le torri più luminose in questa meravigliosa partita a scacchi che è la Premier League di quest’anno.
KANE
Harry Kane è l’eroe locale fatto in casa, già idolo del White Hart Lane e leader precoce della banda Pochettino che sta assaltando il campionato con tutto l’entusiasmo giovanile di cui dispone. Attaccante moderno e versatile, è esploso fragorosamente la scorsa stagione e si sta confermando ad altissimi livelli in questa. L’inglese segna tanto perché è freddo sotto porta, ha la fame dei grandi bomber e uno spiccato senso della posizione. Ha già fatto gol in tutti i modi possibili e da ogni posizione, dimostrandosi uno degli attaccanti più interessanti del panorama europeo. Ma oltre ai gol c’è molto di più: Harry Kane è il vero regista offensivo del Tottenham (72.6 % di passaggi riusciti a partita), il giocatore in grado di andarsi a prendere il pallone anche lontano dalla porta e di impostare o rifinire le trame d’attacco della squadra (1.1 passaggi chiave a partita). Tutto ciò è reso possibile grazie a una qualità tecnica pregevole e a una visione di gioco non comune per chi di mestiere fa il centravanti.
Dal punto di vista caratteriale Kane mostra già, nonostante i 22 anni, un’attitudine alla leadership e una determinazione che lo fanno emergere in un gruppo molto giovane ed eterogeneo come quello degli Spurs. Per intenderci, non è uno dei quei talenti di cristallo che tendono a scomparire quando il gioco si fa duro o quando si affrontano avversari di pari o superiore livello. Sembra anche un ragazzo maturo e serio professionalmente, che fa parlare di sé per quello che fa in campo e non per quello che succede fuori e che ha un forte attaccamento alla maglia per la quale ha sempre fatto il tifo.
Kane in 3 aggettivi: versatile, implacabile, energico.
La Nazionale inglese ha finalmente trovato il suo nuovo Shearer?
GIROUD
Non tutti hanno creduto nelle qualità di Olivier Giroud da quando il francese è diventato il nuovo centravanti dei Gunners. E forse nemmeno adesso la critica è pienamente convinta, divisa tra chi pensa che sia solo un buon giocatore non adatto a un top team e chi invece pensa che i gradi da titolare questo gigante francese se li sia conquistati con merito sul campo. Di sicuro Giroud ha sempre goduto dell’unica fiducia che conta davvero per un calciatore, quella del suo allenatore. Wenger ha insistito con lui, gli ha sempre dato spazio (anche nei momenti più difficili) e la sua ostinazione alla fine ha ripagato. Un esempio concreto? La magica notte di Atene, quando con una tripletta Giroud ha trascinato l’Arsenal agli ottavi di Champions ed ha definitivamente fatto breccia nel cuore dei tifosi.
Il nazionale transalpino è un centravanti classico che non sfigura affatto nel calcio moderno, un ariete vecchia maniera che fa valere il suo strapotere fisico nel gioco aereo (2.6 contrasti aerei vinti a partita), nei duelli con i marcatori più ruvidi della lega e negli smarcamenti in area di rigore a liberare il suo sinistro molto efficace (2.9 tiri a partita). Un attaccante vero, molto utile anche in fase difensiva (sui calci piazzati, innanzitutto). Ma, soprattutto, Giroud è un elemento perfettamente inserito nello spartito tattico voluto da Wenger. Abilissimo nell’aprire gli spazi agli inserimenti dei centrocampisti e ai tagli delle veloci ali che lo affiancano, sa dialogare bene palla a terra con i compagni perché tecnicamente valido (nel suo bottino anche 4 assist). E poi, nonostante il lavoro sporco spesso costretto a fare, ha una buona confidenza con il gol: soprattutto quest’anno la sua media realizzativa si è alzata significativamente (17 gol in 35 presenze totali).
Il carattere di certo non gli manca: a Giroud bisogna riconoscere una grande forza interiore e una buona dose di convinzione nei propri mezzi. Perché altrimenti non si spiegherebbe facilmente il suo alto rendimento stagionale nonostante le critiche ricevute e lo scetticismo che lo ha sempre accompagnato. Ha saputo reagire alla grande alle continue sollecitazioni negative che arrivavano dall’esterno e ai paragoni illustri ma ingenerosi con celebri attaccanti del passato dell’Arsenal, con colleghi desiderati ma mai arrivati (leggi Benzema) e con altri protagonisti della Premier diversi rispetto a lui (Costa e Aguero).
Giroud in 3 aggettivi: coraggioso, acrobatico, prezioso.
Da non sottovalutare la sua grande reattività anche in poco spazio: non è facile fare certe cose a 192 cm di altezza
AND THE WINNER IS…
Kane e Giroud sono, in assoluto, tra i miei centravanti preferiti e sono convinto che molte delle speranze di vittoria finale di Tottenham e Arsenal in questo finale di stagione siano sulle loro spalle. Ma tra i due prendo Harry Kane.
Al netto della differenza di età, considero l’inglese un giocatore complessivamente più completo e decisivo. Rispetto al “tradizionalismo” e alla fisicità del centravanti francese, Kane è più veloce (anche perché più longilineo), più tecnico e, in generale, un attaccante più moderno e con margini di miglioramento più grossi. La sua attitudine naturale al gioco a tutto campo e la sua visione di gioco superiore alla media degli attaccanti lo rendono, a mio avviso, adattabile a qualsiasi contesto di squadra e di campionato, mentre il suo omologo potrebbe fare più fatica tolto dall’ambiente “familiare” in cui si ritrova adesso.
Ciò che conta davvero ora però è solo il presente. Al White Hart Lane sta per andare in scena una battaglia decisiva per la conquista della Premier League tra seconda e terza in classifica. I tifosi non vedono l’ora, gli allenatori sono pronti a mettere in atto le loro strategie e i giocatori a sfidarsi sul campo fino all’ultimo respiro. Cresce l’ansia, è Londra che chiama alla ricerca del suo padrone. Tutto il mondo è in attesa di capire chi tra Kane e Giroud risponderà per primo. Ne va del destino delle due squadre.
E voi, invece, chi preferite?
NICOLA CICCHELLI