Nelle gerarchie della Premier League esiste un termine, ovvero Big Six. Con queste due parole si indicano le grandi nobili del calcio inglese moderno, quel calcio che tutto il mondo ama. Arsenal, Liverpool, Manchester City, Manchester United, Chelsea e Tottenham. Queste sono riconosciute come le grandi d’Inghilterra. Ma nelle ultime stagioni queste nobili non sempre hanno tenuto fede alle aspettative. E così il loro posto è stato preso a rotazione da altre squadre, come Leicester, West Ham, Newcastle ed Aston Villa. Proprio i Villans dopo anni di anonimato sono tornati a recitare un ruolo di livello in Premier. Tutto questo grazie ad Unai Emery, arrivato al Villa Park a fine 2022, ed in grado di trascinare il club verso traguardi inattesi. Il primo anno con una striscia di risultati da record arriva alla qualificazione in Conference League. Nella stagione 2023-24 l’Aston Villa sorpende tutti, centrando una storica qualificazione in Champions League. E pe chiudere il trienno d’oro di Emery, la scorsa annata si conclude con un sesto posto ed un quarto di finale proprio in Champions League, sfiorando l’impresa con il PSG. Ma tutto questo sembra crollare in questo terribile avvio di stagione, con un gol segnato in 5 gare, e l’eliminazione in Carabao Cup.
Il mercato
Qui vi avevamo spiegato la situazione che lega l’Aston Villa al PSR (QUI IL LINK). I parametri economici imposti dalla Premier League hanno portato per esempio l’Everton a subire una penalizzazione in classifica anni fa. L’Aston Villa per evitare questo, ha dovuto mettere un freno ai propri acquisti. Questo a causa del rapporto tra il monte ingaggi dei Villans ed i ricavi del club. Non è un caso che Monchi (poi ci torniamo), in questi ultimi mesi sia stato costretto a vendere pezzi pregiati. A partire da Douglas Luiz, passando per i vari Duran, Diaby, Bailey e Ramsey. La rosa messa a disposizione di Emery non ha dato al basco la possibilità di evolvere il proprio gioco. Della formazione scesa in campo contro il Sunderland, ben 9 giocatori su 11 erano nel roster dell’Aston Villa già prima dell’arrivo di Emery. Lo scorso gennaio Monchi aveva regalato a Emery due talenti in parabola discendente, ovvero Rashford e Asensio. I due avevano dato imprevedibilità all’attacco Villans, ma in estate il club non ha potuto trattenerli. Al loro posto è arrivato Guessand, che per adesso non sta incidendo. I restanti arrivi non hanno impattato il bilanco, dato che Sancho ed Elliott sono arrivati in prestito, e Lindelof era svincolato.
Un gioco sterile
Tutte queste problematiche sul mercato sono esplose in questo avvio. L’ossatura dell’Aston Villa è la stessa da anni, ma nel frattempo il resto della Premier League ha imparato a conoscere i concetti di Emery, tendendo delle controtrappole. Il gioco del basco spesso si basa su un’uscita palla di qualità da dietro, per cercare i trequartisti dentro al campo. Il problema è proprio in questo aspetto, ovvero la pochezza del reparto difensivo, con un Pau Torres in difficoltà. Ma anche la trequarti, che lo scorso anno contava su Rashford, Bailey, Ramsey ed Asensio, adesso si è svuotata. McGinn è un fedelissimo di Emery, l’uomo tattico, ma non ha creatività, e Buendia non incide. Questo si riflette anche su Ollie Watkins, che in questo inizio sembra impalpabile. La BBC ha pubblicato dei numeri sull’attacco dei Villans. I tiri in porta, così come i gol attesi, sono dimezzati rispetto allo scorso anno. Va detto che Emery sembra restio a inserire stabilmente nei titolari due giocatori in grado di rompere gli schemi, meno “tattici” di Digne e McGinnn. Maatsen ed Elliott in questo avvio sembrano tra i pochi giocatori in grado di dare elettricità alla squadra, e la riscossa dell’Aston Villa potrebbe passare da loro. Intanto dopo 5 giornate il primo gol lo ha segnato Cash con un destro da fuori. Dietro la scrivania c’è una grossa novità, l’addio di Monchi. I tifosi del Villa si aspettavano di più sul mercato. Giovedì inizia la campagna europea dell’Aston Villa, in quella che è la casa di Emery, l’Europa League. Il basco dovrà ripartire da quella che è stata la sua coppa, e che potrebbe tirarlo fuori dai guai.