01 Maggio 2025,ore 19.54

Boehly, che gaff. Gullit si presenta, ma lui non sa chi sia

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Molto spesso le tifoserie si lamentano della mancanza di cultura sportiva nella società straniere. Spesso i supporters hanno la percezione che le ricche società ormai vedano il calcio come un mero businnes. In particolare al Chelsea la nuova proprietà americana non ha fatto breccia nel cuore dei tifosi blues, oramai affezzionati a Roman Abramovich. Il russo ha portato il club sul tetto d’Europa, ribaltando le gerarchie, soprattutto dall’approdo di Jose Mourinho in poi. Ma prima della sua gestione il Chelsea aveva avuto delle grandi icone mondiali a fine anni 90, come Gianluca Vialli, Gianfranco Zola e Ruud Gullit. Giocatori rimasti nella mente a Stamford Bridge. L’olandese inoltre è stato anche allenatore-giocatore a Londra, portando a casa una storica Fa Cup nel 1997. Insomma Gullit ha fatto la storia del calcio, con due Palloni d’Oro, ed in piccola parte anche del Chelsea.

L’incredibile aneddoto

Ospite nel podcast The Overlap, Gullit ha raccontato, a proposito dell’identità della proprietà Boehly, del primo incontro con il presidente blues: “Ho incontrato il proprietario del Chelsea, Todd Boehly. Ovviamente mi sono presentato come Ruud Gullit. Todd mi ha risposto dicendo: “Cosa fai nella vita?”. Bè ho giocato a calcio, anche al Chelsea, e l’ho pure allenato. Poi mi ha chiesto quando io avessi giocato nel Chelsea, e cosa avessi fatto per il club. Posso biasimarlo? Non credo. Adesso è un po’ così, non sanno cosa rappresenta il club. Il DNA dello United è scomparso. L’Arsenal lo ha ricostruito con Arteta, dopo Wenger. La cosa che mi piace del Liverpool è che Jurgen Klopp gli ha dato un certo DNA, ed hanno preso un allenatore che potesse proseguire in quella direzione.”