L’Everton in estate ha puntato molte delle proprio fiches su Thierno Barry. L’attaccante senegalese ha fatto bene al Villarreal, ed i Toffees hanno deciso che sarebbe stato lui il nuovo numero 9 di David Moyes. Barry ancora si sta adattando alla nuova realtà, in cerca del primo gol in Premier. The Athletic ha intervistato il ragazzo, ecco un estratto della chiaccherata:
“Molti giocatori mi hanno supportato. Seamus (Coleman) è stato fantastico. Mi mandava un messaggio prima e dopo ogni partita, ad esempio contro il Crystal Palace, dove ho trovato le cose piuttosto difficili. Idrissa (Gueye) mi aiuta ogni giorno perché sto avendo delle difficoltà. È molto diverso dal calcio spagnolo, e ci sono stati momenti in cui mi sono sentito un po’ giù. Mi hanno sostenuto e mi hanno davvero aiutato. Non mi sentivo bene all’inizio (nella partita contro il Fulham) perché avevo giocato bene e volevo finire con un gol. Ma poi ho sentito gli applausi dei tifosi. Idrissa si è avvicinato e mi ha detto: ‘Hai fatto bene. I gol arriveranno nella prossima partita. Non tutti ricevono un’accoglienza così’.”
Le difficoltà
Barry nonostante la giovane età ha già girato molto. In particolare il ragazzo ricorda un momento buio vissuto a Basilea: “A Basilea, ho iniziato a circondarmi di un team personale di esperti che mi aiutassero. Avevo il mio fisioterapista e preparatore atletico, e lo facevo da solo. Anche quando andavo in vacanza in posti come New York o Miami, trovavo un preparatore atletico locale. Ho detto che ero piuttosto giù a Basilea. Durante la pausa invernale, mi sentivo piuttosto giù e sono andato a Zanzibar. Il momento chiave è stato quando ho visto i ragazzi lì che non avevano niente. È stato un campanello d’allarme. Abbiamo dato loro una palla e solo vedere la gioia sui loro volti ha quasi rinnovato la mia gioia per la partita. Siamo tornati e abbiamo giocato un’amichevole contro il Bayern Monaco. Ho perso un’occasione, ma l’ho trasformata in qualcosa di positivo perché stavo facendo bene contro una squadra di alto livello.”
