E’ il Siviglia trionfa nella serata di Basilea: la squadra di Emery vince la terza Europa League consecutiva grazie ad una partita che sembrava essere sfuggita agli spagnoli, che avevano regalato praticamente un tempo al Liverpool, ma la forza dei campioni viene fuori alla distanza e schianta gli inglesi.
E’ lo scontro tra due filosofie: da una parte Jurgen Klopp, il condottiero, che ha trascinato i Reds fino in Svizzera con il carisma ed un motto, “non mollare mai, insieme si può tutto”, una sorta di parafrasi di quel “You’ll Never Walk Alone” che ha fatto la storia del calcio colorato di rosso, dall’altra Unai Emery, il basco che è giunto stasera alla terza finale di Europa League consecutiva, el cientìfico, lo scienziato, colui che grazie alla grande organizzazione tattica ha portato il Siviglia ad esprimersi oltre le crude potenzialità. Duello totale, dal campo alla mentalità, con un occhio alla chiave di lettura di questa partita, il faccia a faccia tra Milner e Banega, l’anima e la mente delle due formazioni.
Parte forte il Sevilla, con il Liverpool incapace di ragionare: la foga degli spagnoli si riflette anche sul terreno di gioco, dove la squadra di Emery mangia centimetri agli inglesi, costretti ad interventi duri per non capitolare dopo pochi minuti. Ma la formazione di Klopp non ci sta e mette la testa fuori, con Carrico costretto ad un salvataggio sulla linea dopo il tiro di Sturridge: i Reds comprendono che serve aprire le maglie della difesa del Sevilla ed iniziano a macinare gioco, sfruttando la grande corsa degli esterni, soprattutto Clyne e Lallana. Al 12′ l’arbitro inizia la sagra degli errori: fallo di mano di Carrico sull’azione di Firmino, ma il direttore di gara lascia proseguire. Gli inglesi non si fanno condizionare e continuano a premere, con la grande organizzazione tattica che prevale sulle idee degli spagnoli: il Liverpool non riesce a sfondare ed il Sevilla torna in avanti, con una rovesciata di Gameiro che sarebbe potuta passare alla storia. Proprio dopo l’occasione migliore della squadra di Emery, ecco la giocata che non ti aspetti: Sturridge riceve palla al limite dell’area e, da posizione defilata, scarica nel sette con l’esterno destro. E’ il 35′ ed il Liverpool passa: l’1-0 taglia le gambe ai rivali, che rischiano di subire la seconda rete prima da Lallana, poi con un gol annullato a Lovren ed infine con l’ennesimo rigore negato ai Reds per un fallo di mano di Krychowiak. Si va al riposo con la sensazione che la partita sia già chiusa. Il Sevilla, però, rientra in campo diversamente: i giocatori si riuniscono in mezzo al campo e si chiudono a riccio, caricandosi, stimolandosi e unendosi. E’ la mossa vincente, perchè pronti via e con cinque passaggi gli spagnoli pareggiano grazie a Gameiro, sempre più simbolo di questa squadra. Al 48′ l’attaccante francese trova sulla sua strada Tourè, provvidenziale nel negargli la doppietta. Passano undici minuti e Mignolet è statuario ancora su Gameiro, lasciato solo dalla difesa inglese. Il Sevilla prende in mano il gioco e passa in vantaggio con Coke: tiro da fuori e 2-1. Esplode lo stadio, Klopp stimola i suoi ma non serve a niente, perchè una carambola premia ancora il capitano che, tutto solo davanti al portiere, segna il 3-1 non senza polemiche, ma il fuorigioco non c’è. La sensazione è quella che il Liverpool abbia gettato al vento il vantaggio: è un finale che non regala emozioni, ma lascia il rammarico ai Reds di come sarebbe potuta andare con i due rigori non assegnati nel primo tempo. Il Siviglia entra nella storia grazie al suo tecnico, Unai Emery, troppo sottovalutato e pronto adesso per una big.
LIVERPOOL: Mignolet, Clyne, Toure (dall’ 82′ Benteke), Lovren, Moreno, Can, Milner; Coutinho, Lallana (dal 73′ Allen), Firmino (dal 68′ Origi), Sturridge. All.: Klopp.
SEVILLA: Soria, Mariano, Rami (dal 78′ Kolodziejczak), Carriço, Escudero, N’Zonzi, Krychowiak; Coke, Banega (90+3′ Cristoforo), Vitolo; Gameiro (dall’ 89′ Iborra). All.: Emery
RETI: 35′ Sturrudge (L), 46′ Gameiro, 64′ e 70′ Coke.
Giacomo Brunetti
Twitter: @giacomobrun24
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