Claudio Ranieri tecnico del Leicester City, sorprendentemente primo in Premier League, ha rilasciato un intervista a La Nazione sul momento attuale positivo in Oltre Manica e non solo:
-Ranieri, è la sua occasione d’oro per castigare lo Special One che la punzecchia da anni…
“Sono cose che appartengono alla preistoria e io non cerco rivalse: trovo gratificazione soltanto nel vedere valorizzato il mio lavoro quotidiano. Sono molto appagato per quello che stiamo facendo: nella mia vita non c’è mai stato il gusto della vendetta o la soddisfazione per le disgrazie altrui.”
Il suo ritorno in Inghilterra è stato accolto da sprezzante sarcasmo: “Ranieri davvero?” twittò d’estate l’ex attaccante Gary Lineker. Si sta togliendo qualche soddisfazione…
“Lo ripeto: non cerco rivalse, con nessuno. Piuttosto sto ritrovando le motivazioni e i risultati di Cagliari, Firenze e Valencia. Sono estremamente felice di questo gruppo: abbiamo reso orgogliosi i nostri tifosi. Ma i nostri obiettivi non cambiano, pensiamo alla salvezza. Per tutto il resto c’è tempo, non dobbiamo perdere il senso della realtà anche se stiamo ottenendo risultati eccezionali. A livello personale sto semplicemente dimostrando di non esser bollito come qualcuno diceva dopo l’esperienza con la nazionale greca.”
-Pensa ad un ritorno in grande stile nel nostro Paese?
“Mai dire mai. Il calcio italiano è in grande ripresa dopo anni particolarmente difficili, stiamo finalmente tornando competitivi a livello europeo.”
-Lei ha allenato tutte le prime cinque squadre della classifica: Inter, Fiorentina, Napoli, Roma e Juventus. Come andrà a finire?
“Impossibile dirlo. Per lo Scudetto ci sarà da lottare fino alla fine, mentre negli anni precedenti c’era una Juve che partiva a mille e nessuno la riprendeva più. Sono convinto che la squadra di Massimiliano Allegri possa continuare a rimontare come sta facendo nelle ultime settimane. Anche in Europa i bianconeri andranno molto avanti: non mi stupirei se riuscissero ad arrivare in finale per il secondo anno consecutivo.”
-Si parla molto del “dopo Conte” in Nazionale, soprattutto se in Francia le cose non dovessero andare troppo bene. Lei per caso si candida?
“Mi piace avere un rapporto quotidiano con la squadra. Con la Grecia ho fatto solo quattro partite: mi sento più portato a fare l’allenatore rispetto al commissario tecnico. Ma anche in questo caso ripeto: mai dire mai…”
LEONARDO VIGNOZZI