Occhi puntati, chiaramente, sul big match più big di tutti: Arsenal-Leicester, alla vigilia, può determinare due conseguenze, l’una l’opposto dell’altra: in caso di vittoria dei londinesi, gli stessi Gunners rientrerebbero definitivamente nella scia delle Foxes, riaprendo di fatto il discorso titolo, anche e soprattutto alla luce della cavalcata del Tottenham e della presenza ai piani alti del solito Manchester City. Con una vittoria del Leicester, invece, gli uomini di Ranieri avrebbero la chance di scappare una volta per tutte in solitaria, tentando una volata di durata pari all’enormità di 12 giornate. A trionfare, alla fine, è il segno 1: vince l’Arsenal (d’obbligo ringraziare Welbeck, che con la perla del 95′ mantiene di fatto 6 punti di distanza tra primo e quarto posto, consentendoci di continuare a goderci questa Premier meravigliosa ancora più intensamente). Il solito Vardy illude firmando dal dischetto lo 0-1, mentre il secondo tempo di stampo Arsenal, complice anche l’espulsione di Simpson, vede Walcott riaprire la gara e il già citato Welbeck completare la rimonta ad un soffio dal fischio finale. Leicester 53, Arsenal 51: di fatto, si riparte da zero.
Gara meno considerata per ovvi motivi, ma quasi altrettanto determinante ai fini della classifica, è Manchester City-Tottenham. Anche all’Etihad un 2-1, con la differenza che a beneficiarne sono gli ospiti. Avanti gli Spurs con Kane, è il nigeriano Ihenacho ad agguantare il pari. Il gol-vittoria è un gioiello di Eriksen, una volta per tutte decisivo. Il Tottenham stacca i padroni di casa, è adesso a +4, mentre il City rimane fanalino di coda del gruppone di testa. Occhio a quando resusciterà.
Vittoria roboante è anche quella del Liverpool al Villa Park. Sei le reti messe a segno dai Reds, rispettivamente da Sturridge, Milner, Can, Origi, Clyne e Touré, che decretano ancora una volta la stranezza della squadra di Klopp. Tuttavia, quando il manager tedesco riuscirà a trovare la giusta quadratura, può darsi che vittorie come quella odierna non saranno più un’utopia. D’altronde, il potenziale c’è, e si vede.
Per quanto riguarda le gare del sabato, da registrare l’ennesimo flop di LVG, sconfitto per 2-1 in casa del Sunderland con il suo United. Vince lo Stoke a Bournemouth per 3-1, mentre al Watford basatano 2 reti per superare di misura un Crystal Palace sempre più in crisi: la vittoria manca dal 19 dicembre (2-1 in trasferta contro lo Stoke). Crolla anche l’Everton per mano del WBA, ma a fare notizia, più che la sconfitta, è lo 0 alla casella “gol segnati”. Unico pareggio della giornata è quello tra Norwich e West Ham: l’uno-due firmato Noble e Payet nel giro di un minuto e mezzo permette agli Hammers di non tornare a casa con un pugno di mosche in mano. Vince il Southampton a discapito dello Swansea di Guidolin: la decide Shane Long. Newcastle schiacciato a Stamford Bridge per mano del Chelsea: 5-1 firmato Diego Costa, Pedro, Willian, ancora Pedro e Traore. Per i Magpies il gol della bandiera è del neoacquisto Andros Townsend.
Simone Torricini
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